La "Sophia"

Viaggiare trovando il proprio equilibrio

Il viaggio è un momento di profonda ricerca

Quando si parla di viaggi automaticamente ci si riferisce a un’esperienza fuori dalla propria quotidianità che sia per rilassarsi, per conoscere altre culture, per condividere, per crescere o per allargare i propri orizzonti.

La mia riflessione sui viaggi è partita qualche giorno fa quando passeggiando in un parco di Milano sono rimasta colpita dalla fioritura di un albero la “Paulonia”. In quell’istante ho pensato a quanta bellezza mi circondasse e ho cominciato a far girare il mio sguardo in tutto il parco, notando così anche gli altri tipi di alberi. A un certo punto quando mi sono fermata a fotografare un determinato tipo di albero, ho riconosciuto un’energia che mi ha sempre accompagnata durante i miei viaggi: quella dell’esplorazione. Improvvisamente mi sono sentita una nuova arrivata nel posto in cui vivo e desideravo esplorarlo attraverso quell’energia che mi stava attraversando.
Mi sono allora ricordata dei momenti in cui ero veramente nuova in questa città e viaggiavo dunque con lo sguardo da esploratore. Mi sono allora fermata a riflettere se avessi veramente finito di conoscere il posto in cui vivo, chiedendomi per quale motivo -dentro di me- avessi smesso di viaggiare nella mia vita quotidiana.

Vi racconto questo perché credo che il viaggio nel posto in cui si vive sia importante. Sicuramente volgere il nostro sguardo verso altri orizzonti è altrettanto utile per la nostra crescita, ma come possiamo cogliere veramente l’esperienza del viaggio e tornare a casa con una maggiore consapevolezza se non siamo in grado di viaggiare nel posto in cui viviamo? Se non riusciamo più a vedere i punti d’esplorazione nell’ambiente circostante, in noi e quindi nella nostra vita?

Ritengo che il viaggio, in particolare quello solitario, sia un’esperienza di profonda evoluzione e confronto con una parte molto profonda di sè. Voglio riflettere però sul fatto che durante il viaggio siamo noi con gli stessi disequilibri, con lo stesso splendore di sempre e abbiamo la possibilità di tirare fuori tutto ciò in una realtà nuova. Al ritorno ci si trova nuovamente con sè stessi nella realtà quotidiana con una consapevolezza maggiore e forse con una difficoltà in più di affrontare nuovamente la propria vita.

Ciò che voglio dire è che qualsiasi tipo di viaggio avviene quasi sempre per risanare un disequilibrio; per ricaricare le energie dopo un lungo periodo di lavoro, per staccare dalla quotidianità stretta, per il desiderio di conoscere, per ricercare una parte profonda di noi che nella nostra vita quotidiana non riusciamo a vedere.

Credo che l’insegnamento di ogni viaggio sia proprio quello di riportare l’esperienza vissuta nella quotidianità.

Dovremmo per questo cominciare a viaggiare nella nostra vita, a ricercare un equilibrio soprattutto nella realtà quotidiana, nel posto in cui si vive e con noi stessi in qualsiasi circostanza.

Imparando a riconoscere il viaggio di evoluzione in ogni momento della nostra vita, potremmo veramente partire in modo consapevole e per evolvere in una consapevolezza ancora maggiore.

Sophia Molitor 

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