L’allarme è stato lanciato dalle pagine di uno studio in collaborazione tra l’Università di Pechino e quella della California a Irvine, coordinato dal ricercatore Steven Davis, pubblicato sulla rivista ‘Nature Plants’. A causa della siccità che potrebbe seriamente compromettere la produzione di orzo, la birra potrebbe risentirne parecchio. Fortunatamente non è una cosa immediata: si parla infatti di una previsione che si riflette da qui al 2099.
L’orzo, sappiamo essere un elemento fondamentale nella produzione della birra ed i danni si tradurrebbero sul fronte economico, facendo lievitare i prezzi del prodotto finale. Germania e Repubblica Ceca sarebbero i primi a subirne le conseguenze, essendo i maggiori consumatori del nettare.
Gli scienziati sono partiti dal fisiologico calo della produzione di orzo nei mesi estivi, causata delle temperature elevate. Attraverso un modello che si è basato sui dati meteorologici dal 1981 fino al 2010 e sulle condizioni climatiche differenti, sono giunti alla preoccupante conclusione.
Oggi, per quel che riguarda l’Italia, la produzione dell’orzo conosce numeri record, grazie anche all’applicazione di materiali genetici di nuova concezione ed alle capacità di tecnica colturale. L’anno migliore è stato il 2016. Di conseguenza, il nostro Paese potrebbe risentirne meno rispetto ad altri. Ben diverse le prospettive per l’Argentina, dove si prevede un crollo dei consumi di birra, pari al 32%; in Irlanda invece, i prezzi potrebbero aumentare del 193%.
I ricercatori hanno sottolineato che “il clima arido è causa di una sostanziale riduzione della resa dell’orzo nel mondo”. E sarà la siccità a stabilire di quanto caleranno le produzioni di orzo. In base al grado, si parla di percentuali comprese tra il 3 ed il 17%.
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