Politica

ZINGARETTI SEGRETARIO, GENTILONI PRESIDENTE: IL NUOVO CORSO DEL PD

Il neo-Segretario Dem: "Abbiamo il Governo del Nì". Il nuovo presidente del PD: "Alle Europee bisogna battere Salvini"

Ieri si è aperta la nuova stagione del Partito Democratico. L’Assemblea convocata a Roma ha proclamato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, Segretario dei Dem e l”ex premier, Paolo Gentiloni, presidente del Partito.

Il nuovo Segretario, nel suo discorso ha attaccato duramente il Governo Conte. “Noi abbiamo un Governo della peggiore fraseologia politica, pronuncia solo ‘Ni'”, ha detto, aggiungendo: “Questo immobilismo genera un insopportabile costo dell’incertezza. L’Italia così galleggia nella prospettiva di affondare presto, se non cambia qualcosa”.

“Il PD – ha proseguito Zingaretti – deve tornare al senso della sua missione. Prima di tutto dobbiamo cambiare tutti noi, occorre un partito diverso, più aperto, più inclusivo, realmente democratico, in grado di essere percepito come amico di chi parla con noi”. “A questo punto dobbiamo muoverci e metterci in cammino, tutto quello che succede intorno a noi ce lo dice – ha spiegato il neo-Segretario Dem -. Il PD non è per nulla spezzato e sconfitto. Gli avversari e anche alcuni amici prevedevano un disastro alle primarie ma non è stato così”.

Il PD che Zingaretti ha in mente, deve essere “capace di fare autocritica” e di guardare “alla sofferenza della società”. “Dobbiamo rimettere al centro la persona. Serve un nuovo partito, il nuovo PD. L’organizzazione dovrà cambiare, forse dovrà cambiare tutto. Tornino a essere i nostri circoli i luoghi dove gli altri fanno associazionismo – ha detto ancora Zingaretti -. No a filiere di potere che restringono il nostro rapporto con la realtà sociale del Paese. Troppo spesso alla ricchezza positiva del confronto tra territori si è sostituita la freddezza dei terminali correntizi”.

Zingaretti intende rendere il Partito, sensibile alla “generazione verde”: “Spalanchiamo le porte del nostro Partito a questa nuova generazione, ai ragazzi come Greta Thunberg, non abbiamo paura di coinvolgerli”.

Parlando della solidità dell’Esecutivo, il neo-Segretario ha affermato: “Si stanno risvegliando segnali di ripensamento, non solo nell’elettorato del Movimento 5 Stelle”. “Non si sente più rappresentata quella domanda di cambiamento che comunque avevano intercettato – ha spiegato Zingaretti -. Il punto è che non è scontato che tornino da noi”.

Zingaretti ritiene fondamentale riportare al centro la “giustizia sociale”. “Negli ultimi 20 anni non abbiamo percepito che un becero liberismo ha ripreso le redini dello sviluppo. Ci vuole più riformismo per affrontare il futuro, per migliorare la vita delle persone, di questo ne abbiamo un immenso bisogno e lo faremo, accidenti se lo faremo. E’ indispensabile rimettere al centro della nostra politica la giustizia sociale perché la lotta alla povertà è la condizione per stare meglio tutti”.

“Se il Governo non lo fa, incontriamole noi, le grandi associazioni datoriali e sindacali, le associazioni di volontariato – ha detto ancora il presidente del Lazio -. E confrontiamoci con loro nei prossimi giorni”.

Per quanto riguarda Gentiloni, la sua elezione è stata con un ampio consenso. Mille delegati hanno votato per lui; 86 gli astenuti e nessun voto contrario. I suoi vice saranno Anna Ascani, sostenitrice della mozione di Roberto Giachetti, e Debora Serracchiani, che aveva sostenuto il competitor di Zingaretti alla Segreteria, Maurizio Martina. Con questa scelta, le correnti di minoranza sono rappresentate nell’ufficio di presidenza.

Nel suo intervento, Gentiloni ha affermato: “Il nostro obiettivo per le Europee è mettere in campo una lista che ci possa consentire di battere la Lega di Salvini. Penso che tra di noi c’è un clima adatto a questa sfida. Non è per ‘buonismo’ o per ‘volemose bene’. Questo Partito deve avere di nuovo in testa che si fa un Partito per il Paese e per vincere le prossime elezioni, non si fa un Partito per guadagnare posizioni personali”.

Antonio Marino

Foto: ANSA

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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