Affari legali

AFFARI LEGALI. Erogazione Tfs ai dipendenti pubblici. La tempistica è incostituzionale?

Tutto quello che c'è da sapere

Proprio in questi giorni è tornata in primo piano la polemica concernente la presunta differenza, sentita come profondamente ingiusta, nell’iter di erogazione della cosiddetta liquidazione ai dipendenti del settore pubblico rispetto a quelli che operano nel privato.

Invero, se da una parte coloro che gravitano nel pubblico impiego si possono considerare dei privilegiati, dall’altra sono destinati, a differenza dei lavoratori appartenenti al settore privato, ad attendere tempi lunghissimi per poter ricevere il tanto sospirato Trattamento di fine servizio.

Al contrario di quanto accade normalmente per il Trattamento di fine rapporto spettante ai lavoratori del privato, che viene versato di norma entro 45 giorni, il noto Decreto Salva Italia del 2011 prevede che ai dipendenti pubblici il Tfs sia erogato entro 105 giorni nell’ipotesi in cui il rapporto di lavoro sia terminato per inabilità o decesso, dopo un anno qualora la cessazione del rapporto sia da ascriversi al raggiungimento dei requisiti di servizio, di età o di pensionamento, e dopo ben due anni nel caso in cui vi siano state dimissioni volontarie , licenziamento o destituzione dall’impiego.

Se si tiene conto che a queste tempistiche già di per sé fortemente pregiudizievoli, si aggiungono ulteriori ritardi che la burocrazia italiana conosce fin troppo bene, non stupisce che la faccenda sia finita poco tempo fa davanti alla Corte Costituzionale, su impulso del Tribunale del Lavoro di Roma al quale si era rivolta una dipendente del Ministero della Giustizia.

Il tempo fornirà le risposte sull’illegittimità costituzionale delle previsioni normative sopra citate, che se ravvisata darà finalmente lo spazio agli opportuni cambiamenti in materia.

Roberta Romeo

Mostra Altro

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio