Affari legali

AFFARI LEGALI. Ostacolare i rapporti tra un genitore e il figlio

Da oggi chi sbaglia paga

In un pezzo di questa sezione pubblicato lo scorso anno, si è affrontato il delicatissimo argomento dell’astio che molti figli provano nei confronti di un genitore a causa degli atteggiamenti scorretti posti in essere dall’altro. Ovviamente ci si riferisce alle ipotesi in cui tra i coniugi vi siano dei palesi contrasti, soprattutto quando tale situazione di tensione sfoci poi in una separazione.

Nell’articolo appena richiamato, si è fatto il nome di un illustre psichiatra americano, Richard Gardner, il quale negli anni Ottanta ha cercato di dimostrare che il sentimento di ostilità di un genitore nei confronti dell’altro, se manifestato con talune condotte ed in presenza di determinati presupposti afferenti al carattere e alla personalità del singolo ragazzino, sia idoneo a favorire a carico di quest’ultimo l’insorgenza di una patologia definita Sindrome da Alienazione Parentale.

Si è già rilevata all’epoca la frequenza con cui uno dei due genitori si rappresenti come la vittima della situazione e, denigrando di continuo l’ex compagno, ne fornisca agli occhi della prole un’ immagine negativa che di certo non è proficua per il benessere psico-fisico non solo dei più piccoli, ma di chiunque si trovi nel ruolo di figlio.

Alla luce di quanto poc’anzi ricordato, appare interessante soffermarsi su una sentenza pronunciata pochi giorni fa dal Tribunale di Milano, il quale, rispecchiando peraltro il più recente orientamento giurisprudenziale, ha condannato una madre dispettosa al risarcimento del danno in favore dell’ex marito per aver ostacolato in tutti i modi il suo rapporto con il figliolo.

Comportamenti che a una prima occhiata sarebbero potuti sembrare banali, sono stati invece ritenuti dall’organo giudicante vere e proprie ripicche senza senso, il cui unico obiettivo era indiscutibilmente quello di minare, per mera ripicca, il legame tra padre e figlio.

La mamma in questione, infatti, tra le altre cose, spesso accampava scuse stupide pur di non mandare il ragazzino dal padre nel giorno settimanale di sua spettanza e trovava sempre il modo di interrompere le ore che i due trascorrevano insieme costringendoli a passare da lei per recuperare un libro o l’attrezzatura sportiva.

Questa eccessiva ingerenza, unita alla palese volontà di non agevolare la costruzione di una relazione sana e solida tra il figlio e l’ex compagno, le è costata cara, questa volta non solo a livello emotivo, ma anche economico.

Invero, il consulente tecnico incaricato dal Giudice non ha potuto fare a meno di sottolineare che la signora fosse “premurosa e attenta, desiderosa di perseguire il bene del figlio, ma poco incline a promuovere un’autonomizzazione del bambino rispetto al legame con lei e a condividere il ruolo genitoriale con il padre”.

Si può dire finalmente che il tanto decantato principio della bigenitorialità stia incominciando ad essere applicato alla fattispecie concreta.

Roberta Romeo

Studio legale EGIDI
Via Lomellina n. 31 – Milano –
Tel. 02.28381582

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo

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