Speciale Russia 2018

Calcio, Mondiali: la Russia fa fuori la Spagna ai rigori

Avanti anche la Croazia

Il Mondiale di Russia miete un’altra vittima illustre; dopo la Germania (eliminata già ai gironi), l’Argentina e il Portogallo, cade infatti anche la Spagna, castigata dai padroni di casa della Russia ai calci di rigore dopo l’1-1 del 120° minuto. La stessa sorte punisce anche la Danimarca, che capitola solo alla lotteria dal dischetto contro una Croazia meno brillante di altre volte.

Al “Lužhniki” di Mosca, gli iberici, campioni otto anni fa in Sudafrica, inciampano contro la Russia e per la terza volta nella propria storia (dopo il 1934 e il 2002) vengono estromessi dalla competizione mondiale per mano del Paese ospitante; si conclude così un’avventura nata sotto auspici poco promettenti, con l’allontanamento di Lopetegui a poche ore dall’inizio della rassegna, seguito dal pur autorevole rattoppo rappresentato da Fernando Hierro. I russi invece accedono ai quarti dopo una partita di sacrificio ma non di eccessiva sofferenza; i ragazzi di Cherchesov disputano 120 minuti di puro contenimento contro una “Roja” poco furiosa, perennemente in possesso del pallone ma mai davvero penetrante.

L’autogol di Ignasevich sembra segnare la via a favore degli spagnoli già prima del quarto d’ora; il palleggio esercitato dalla squadra di Hierro è di evidente superiorità ma trova riconoscimento unicamente nelle statistiche, non traducendosi in occasioni da rete. La Russia aspetta, pronta a cogliere l’attimo; la conclusione di Golovin finisce non lontana dal palo e incoraggia i padroni di casa, sostenuti da un “Lužhniki” infuocato. Al 41° minuto arriva il pari; Piqué colpisce ingenuamente con la mano in area e Dzyuba dal dischetto trasforma. Nella ripresa e successivamente nei supplementari, la Spagna prova ad incrementare la propria incidenza, ma Akinfeev è chiamato unicamente ad interventi di ordinaria amministrazione. Nella lotteria dal dischetto, i russi sono infallibili; per la Spagna, che apre la sequenza, vanno a segno Iniesta (all’ultima firma in un Mondiale) e Piqué, mentre i gol della Russia sono siglati da Smolov e Ignasevich. All’errore di Koke, replica la trasformazione di Golovin; Ramos e Cheryshev non falliscono, mentre Aspas viene ipnotizzato da Akinfeev e la Russia accede all’insperato paradiso dei quarti di finale.

Non molto diversa è la dinamica del confronto di Novgorod, dove la Croazia ha la meglio sulla Danimarca solo dagli undici metri dopo l’1-1 del 120°. Il punteggio finale viene fissato già dopo cinque minuti; dopo un giro d’orologio passano i danesi grazie a Jorgensen, che trova il pertugio in mischia, con Subasic non irreprensibile. Il pareggio croato è opera poco dopo di Mandzukic, che approfitta di un rimpallo per bucare Schmeichel. Nel resto del confronto la Danimarca sembra più pimpante, ma non va oltre qualche sortita di modesta pericolosità.

Il match si trascina così ai supplementari, dove Modric dispone dell’occasione più limpida per evitare la lotteria dei calci di rigore; al 116° minuto, infatti, Rebic viene atterrato in area da Jorgensen e l’arbitro Pitana non può che indicare il dischetto, ma il centrocampista del Real Madrid esegue debolmente e Schmeichel può addirittura bloccare. Nell’alternanza dagli undici metri, mani calde per i portieri e piedi freddi per i tiratori; Badelj ed Eriksen sbagliano subito, poi vanno a segno in successione Kramaric, Kjaer, Modric e Krohn-Dehli. L’errore di Pivaric sembra indirizzare la qualificazione verso la parte danese, ma anche Schone fallisce; Rakitic segna, mentre Jorgensen si fa fermare da Subasic e la Croazia può esultare. Nei quarti di finale, sabato 7 luglio a Sochi, sarà Russia-Croazia.

Nella giornata di oggi sono previsti altri due ottavi di finale. Alle 16, a Samara, il Brasile dovrà guardarsi dall’insidia del Messico, già capace di incamerare il bottino pieno contro la Germania; in serata, a Rostov, il Belgio misurerà invece le proprie velleità contro l’ordinato Giappone, giunto ai quarti in virtù dei propri meriti di fair play a discapito del Senegal, con cui aveva chiuso a pari punti nel girone.

Gigi Bria

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo

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