Amore

“Ci vediamo questa sera a cena”…

…Ma il destino aveva tutt’altro programma!

L’imprevedibilità della vita ci ricorda la preziosità del “qui ed ora” e c’insegna a distinguere quello che è realmente importante, da ciò che ci pare urgente. Spesso, “urgente” non è sinonimo d’importante.

Amiche ed Amici carissimi, desidero condividere con voi un tragico avvenimento che mi ha inaspettatamente  colpita, che mi ha fatto percepire in modo differente da “prima” la provvisorietà della vita stessa nonché del nostro benessere.

Con un carissimo Amico e la moglie, mio marito ed io, avevamo da qualche settimana programmato d’incontrarci in occasione del loro arrivo a Milano. Fu così che “quel” lunedì mattina,intorno alle 11,00, lui mi telefonò per confermare il gradito incontro. Scambiammo ulteriori due chiacchiere telefoniche nel pomeriggio, in merito alla scelta del ristorante e qualche confidenza come era nostra abitudine. “OK, ci vediamo a casa vostra verso le 19,30, ma se ci liberiamo prima, ti telefono.”, “ci spero, vi aspettiamo”. A dopo”.

Rabbrividisco al pensiero che quel “dopo” non fu e che quella chiacchierata si concluse con un saluto, cui confido ne seguiranno molti altri…

I nostri Amici, non si presentarono come convenuto e non ci avvisarono. Al telefono non rispondeva nessuno, ma vi erano stati un paio di segnali di accesso…  Cosa poteva essere successo? Troppo educati per non avvisare qualunque fosse l’imprevisto a trattenerli, dopo un’ora in cui mi ripetevo che magari erano rimasti bloccati in ascensore con il cellulare scarico,ecc. fui presa dall’ansia e, mano a mano che il tempo passava, dall’angoscia.

Ancora attonita, mi svegliai il mattino successivo e… trovai sul cellulare il messaggio che non avrei mai voluto leggere: “Ciao Daniela, scusa per ieri sera, ma è successa una tragedia, chiamami appena puoi”. Era la moglie del nostro Amico.

“Ciao Francesca – nome di fantasia  -, dimmi tutto” le dissi tremante “Ciao Daniela, scusa per ieri sera, non ho avuto la forza di chiamarti… Luca – nome di fantasia – è stato buttato a terra da un ragazzo allo scopo di rapinarlo. Lui è caduto battendo la testa ed è ricoverato in fin di vita”. Non vi sto a raccontare le molte telefonate intercorse, e, ad oggi, pur avendo scongiurato il rischio vita, la caduta, presenta conseguenze non lievi, che si spera guaribili nel tempo.

Questo tragico avvenimento mi ha ulteriormente sensibilizzata a non rimandare le cose importanti in favore di quelle che la routine induce a considerare urgenti e ad effettuarne il prezioso distinguo.

Un abbraccio

Daniela Cavallini

Mostra Altro

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio