Economia

Produzione industriale a -1,8%. Mai così male negli ultimi tre anni

Duramente colpito il comparto auto che perde il 10,9% su base mensile ed il 6,5% rispetto al 2017

A luglio 2018 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dell’1,8% rispetto a giugno. Nella media del trimestre maggio-luglio il livello della produzione registra una flessione dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. Lo rende noto l’ISTAT.

L’indice destagionalizzato mensile mostra diminuzioni congiunturali in tutti i comparti: variazioni negative segnano i beni strumentali (-2,2%), i beni di consumo (-1,7%) e i beni intermedi (-1,2%); in misura più contenuta diminuisce l’energia (-0,8%).

Corretto per gli effetti di calendario, a luglio 2018 l’indice è diminuito in termini tendenziali dell’1,3% (i giorni lavorativi sono stati 22 contro i 21 di luglio 2017). Nella media dei primi sette mesi la produzione è cresciuta del 2,0% su base annua.

Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a luglio 2018 una lieve crescita tendenziale solamente per il raggruppamento dei beni strumentali (+0,7%); variazioni negative si registrano, invece, per i beni intermedi (-2,2%), i beni di consumo (-1,9%) e l’energia (-1,4%).

I settori di attività economica che registrano la maggiore crescita tendenziale sono l’attività estrattiva (+2,8%), la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+1,8%) e la fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (+1,3%). Le maggiori flessioni si registrano invece nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-6,4%), nella industria del legno, della carta e stampa (-5,8%), nella metallurgia e prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) (-2,8%) e nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-2,8%). Particolarmente colpito il comparto auto con una perdita del 10,9% su base mensile e del 6,5% rispetto al 2017.

La Voce

Fonte: ISTAT

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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