Cronaca

Coronavirus e controlli: sanzioni ed ingiustizie

Anche la BBC si scaglia contro le Forze dell’Ordine italiane: “Un’inutile prova di forza”

In questi giorni frenetici, nell’attesa di poter passare alla Fase 2 e, gradualmente, di poter ritornare alla vita di tutti i giorni post Covid-19, si sono verificati dei casi di multe “ingiuste”, che hanno incrinato l’operato di alcuni esponenti delle forze dell’ordine. Naturalmente, le forze dell’ordine sono da sempre garanti della legge e, in quanto tali, è essenziale mantenere la credibilità di cui la maggior parte di loro gode. Ma ci sono stati dei casi che hanno lasciato strascichi di disdegno nell’opinione pubblica e, nel caso di ingiustizie subite da alcuni cittadini, soltanto i più attrezzati sono ricorsi ai prefetti, rifiutandosi di pagare le multe. E, ad onor del vero, dobbiamo riconoscere che, in qualche occasione, le Forze dell’Ordine,  accogliendo l’accusa dell’illegittimità della sanzione, hanno chiesto pubblicamente scusa e annullato la sanzione.

La verità è che, fino ad ora, non più del 5% degli italiani è stato fermato, multato o denunciato per aver infranto gli ordini per il contenimento epidemiologico, anche se, all’atto pratico sono migliaia le persone che scalpitano per uscire di casa, molte volte inventando scuse banali che gli fruttano dalle centinaia alle migliaia di euro. Tuttavia, una volta appresa la notizia delle multe ingiuste e dell’eccesso di zelo da parte di alcuni agenti di polizia, si è mossa persino la Bbc, rimproverando i nostri militari di esibire “un’inutile prova di forza“. A questa critica, aspra e diretta, non ha tardato ad aggiungersi quella della giornalista ed ex deputata Flavia Perina che, sul suo profilo Facebook, ha condiviso delle storie dove denuncia un’ostentazione eccessiva e scorretta di potere da parte di chi ha il dovere di tutelarci.

Uno dei casi sopra citati riguarda una famiglia che, uscita per portare la figlia di 8 anni ad un controllo post trapianto di midollo, ha ricevuto una multa da 530 euro dalla polizia stradale di Livorno. Accortisi dell’errore e del suo peso umano (nonché mediatico), hanno azzerato del tutto la multa con scuse annesse in 24 ore.

Pensiamo, inoltre, a quanto sia duro multare un’infermiera che lavora in un ospedale Covid-19 che, per non prendere mezzi pubblici che l’avrebbero esposta ad un rischio ancora maggiore di quello che corre in corsia tutti i giorni, ha chiesto al marito di passare a prenderla a fine turno. Tutto questo si è verificato a Genova, ma il questore Vincenzo Ciarambino non ha avuto remore ad ammettere l’errore dei suoi uomini e ha prontamente annullato il verbale.

Come se non bastasse, un’anziana in fila fuori al supermercato, stanca, ha preferito sedersi su una panchina lì accanto per aspettare il suo turno. Vedendo quella scena, un carabiniere le si è avvicinato con aria beffarda, chiedendole “Cosa fa, si siede?”. La donna ha anche specificato di soffrire di osteoporosi e che il suo medico le aveva raccomandato di prendere sole. Ma il militare voleva comunque il certificato.

Ennesimo caso avvenuto a Roma ha riguardato una dottoressa, multata di 400 euro, che era scesa di casa per l’attività motoria consentita. La donna ha poi dichiarato “Ero a poche centinaia di metri, mi hanno contestato che erano più di 200, ma il decreto dice in prossimità. L’avevo con me, gliel’ho mostrato, mi hanno detto: faccia ricorso”.

Lo sapevate che, a Pozzuoli, per alcuni poliziotti, è vietato anche andare in chiesa per pregare da soli? Ebbene, una preghiera è costata 400 euro ad una donna di quella zona. Certamente, sono vietate le celebrazioni religiose che comportano assembramenti di fedeli, ma a subire l’ingiustizia di una multa è stato anche un prete in provincia di Cosenza che sosteneva da solo in processione il Cristo in croce.

Tutto questo per non contare il caso di Federica Torti, presentatrice tv,che ha dichiarato: “Adesso non si è liberi neanche di indossare le sneakers. Stavo andando al supermercato più vicino e avevo lo zaino per la spesa”.

Insomma, sembra di essere ancora in alto mare.

Carlotta Casolaro

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Redazione La Voce

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