Parlare d’amore con amore

Dai racconti di Andrea… chi si nasconde dietro la tastiera?

Il possibile pericolo di un contatto con una mente squilibrata

Carissimi Amici, carissime Amiche, oggi, con Andrea Giostra, il nostro Amico – Scrittore e Psicologo– ospite fisso del sabato, approfondiamo un ulteriore aspetto che si cela quale possibile pericolo negli innamoramenti in chat: il contatto con una mente squilibrata.

In concerto con Andrea, abbiamo esaminato alcune chat, in una delle quali io stessa mi sono resa occulta protagonista – ponendo in atto tecniche atte allo “smascheramento” pressoché immediato del mio adulatore virtual– ed abbiamo deciso di rivelare i segnali di alcuni comportamenti derivanti da reali psicopatologie, la cui manifestazione avviene – contrariamente all’immediatezza della maleducazione – quando il rapporto, seppure virtuale, appare prendere consistenza e il nostro interlocutore/adulatore ha “consapevolezza” di avere perforato i meccanismi di difesa che tutti quanti noi mettiamo in atto nel momento in cui conosciamo una nuova persona e a maggior ragione se questa persona la conosciamo virtualin chat.

Come vi abbiamo evidenziato – Andrea ed io – nelle nostre precedenti simulazioni esemplificative, sostanzialmente derivate da un riassunto delle richieste d’aiuto pervenuteci da parte di donne distrutte a causa del trattamento riservato loro da chi le ha illuse di amarle, prescindendo dallo stile più o meno elegante del contatto, il fine è quasi sempre erotico-sessuale – e talvolta addirittura hard–  se possiamo usare questo termine lasciando intendere quali siano i propositi (obiettivi da raggiungere con la propria preda virtual) del nostro adulatore virtual.

(https://www.lavoce.online/2018/07/07/con-andrea-giostra-innamorarsi-in-chat/)

Nulla osta se l’obiettivo fra i due aspiranti amanti virtuali coincide. Qualora si ritenga, di comune accordo, che vi siano chances per progredire verso un rapporto reale, non resta che organizzare – con la magnifica tempistica dell’entusiasmo – il fatidico incontro. (Quanto alle insidie del primo incontro, ne parleremo prossimamente). Come più soventemente avviene, solo una delle parti – in genere la donna – desidera concretizzare la storia.Tuttavia, alle richieste di lei, lui riscontra rassicurante consenso, ma ahimè solo verbale. Inizia così una lunga serie di scuse da parte di lui, cui lei reagirà innescando il circolo vizioso “frustrazione-lamentazione-esplosione-giustificazione-rappacificazione-illusione”.Con il racconto – tratto dalla raccolta inedita Mastr’Antria – Andrea che ne è l’autore, enfatizzando l’intraprendenza di Alessia, ci offre un suggerimento per comprendere in tempi brevi tutto quello che c’è da sapere in merito al presunto “uomo dei sogni”.

https://www.lavoce.online/2018/07/14/dai-racconti-di-andrea-alessia-emblema-di-intraprendenza-femminile/

Ma ora, tornando al tema di oggi – il contatto con una mente squilibrata– Andrea ed io ricorriamo adun’ulteriore simulazione finalizzata a fornirvi i minimi erudimenti atti ad individuare fin dai primi contatti, le manifestazioni di probabili psicopatologie.

Andrea:ciao Daniela, grazie per aver accettato la mia richiesta di amicizia.

Daniela:ciao Andrea, benvenuto.

Andrea:ho visto che sei giornalista, ho letto alcuni tuoi articoli… mi piacerebbe conoscerti meglio. Quando possiamo avviare una conversazione? Credo che tu sia molto impegnata, ma io sicuramente lo sono di più… sai, ho un lavoro molto importante…

Daniela:scusa Andrea, chi ti dice che io non svolga altre attività, magari più importanti del tuo lavoro?

Andrea:bè, sai, io sono un libero professionista ai massimi vertici. Tu?

Daniela:bene, complimenti! Io non ho bisogno di incensare la mia posizione sociale; per tutti, sono Daniela e basta. Se capiterà scambieremo qualche opinione. Ti auguro una buona serata.

Andrea: Non volevo incensarmi… era solo per farti capire. Buona serata a te.

Da questo approccio emerge chiaramente l’intenzione, non tanto velata di lui, di rappresentare un sé di successo, ricco e potente che certamente ha nell’approccio l’obiettivo di rassicurare la persona contattata, innescare curiosità, fare abbassare i meccanismi di difesa, e procedere nella direzione degli obiettivi che il nostro interlocutore si è posto.

A questo proposito va certamente segnalato che in questi casi è difficilissimo, se non impossibile, verificare la vera identità professionale del nostro interlocutore. Non tanto il nome o il lavoro che fa (medico, avvocato, ingegnere, etc…), che in genere sono veri, ma il livello professionale «…ho un lavoro molto importante». Per essere espliciti e volendo fare un esempio che rende bene l’idea, se il nostro interlocutore virtual(anche reale in certi casi) ci dice che è il consigliere personale del Presidente Sergio Mattarella, noi abbiamo due possibilità, o ci crediamo o non ci crediamo. Se lui ci racconta una serie di episodi e di piccoli fatti apparentemente credibili che rafforzano il suo rapporto professionale col Presidente, siamo portati inevitabilmente a credergli, anche perché l’unico modo per verificare se la sua storia è vera oppure falsa, è quella di chiedere direttamente al Presidente Sergio Mattarella, cosa impossibile per la totalità degli italiani.

Daniela, dall’altra parte, è una donna che mostra nel suo profilo un’immagine professionale, che nulla induce ad ipotizzare disponibilità differenti dal semplice contatto amichevole. E questo vale anche per il suo comportamento nell’ambiente social. Potrebbe forse essere proprio questo che attrae un uomo motivato dal prestigio di una conquista non palesemente abbordabile?

Torniamo alla nostra simulazione, considerando che sono trascorsi un paio di giorni dal primo contatto…

Andrea:ciao Daniela, come stai? Speravo di sentirti…

Daniela:ciao Andrea, sto bene, grazie.

Andrea:Senti, possiamo scambiarci il numero di telefono, almeno ci conosciamo meglio. Il mio è +39 335 XXX XXXX

Daniela ha compreso le intenzioni di Andrea, ma ha deciso di accondiscendere per metterlo alla prova al fine di trarre un probabile “caso” di utile divulgazione. Pertanto…

Daniela:ok +39 377 XXX XXXX

Andrea:Oh ciao cara, finalmente ci conosciamo!

Inizia così una lunga telefonata, quasi totalmente monopolizzata da Andrea che racconta il suo stile di vita, parallelamente ad alcune dolorose confidenze. Il meta-messaggio di lui è duplice: da un lato “sono una persona ricca e potente”; dall’altro “sono una persona che ha bisogno del tuo aiuto”. Il classico esempio di chi si propone come “protettore”e nello stesso tempo di chi vuole innescare nella donna il suo“istinto materno”da crocerossina. La gabbia è quasi fatta!

Quella sera stessa, Andrea, ricompare in chat, rivelando a Daniela l’emozione provata nel sentirla per telefono. Inizia a strumentalizzare i suoi articoli estrapolando alcune affermazioni tratte dagli stessi, riconducendole al desiderio sessuale che evocano in lui. Daniela finge di non comprendere e risponde con tono professionale. Questo eccita ed al contempo fa arrabbiare Andrea.

Andrea:L’hai scritto tu che in una coppia – fra le lenzuola – non esistono regole e dunque nulla è considerabile trasgressione…

Daniela:Sì, certo, l’ho scritto e lo penso, ma noi non siamo una coppia “tra le lenzuola” e questo tuo comportamento m’imbarazza.

Andrea:No, amore, non devi provare nessun imbarazzo… lasciati andare, le nostre menti sono fortemente attratte, sono molto eccitato…

Daniela:Scusa Andrea, per favore chiamami Daniela. Non sono sola, ti devo salutare. Buonanotte.

Andrea:Non è vero tesoro, è solo una scusa. Tu hai paura dell’amore, altrimenti ti lasceresti andare.

Daniela:Nessuna paura, infatti sono felicemente sposata. E, comunque, non amo questo genere di conversazioni.

Andrea:Capisco, non ti suscito alcuna emozione, vero? Pazienza, me ne farò una ragione!

Qui si evidenzia che Andrea – il grande professionista ricco e potente – tenta il ruolo della povera vittima. Molte donne ci cascano e si sentono persino lusingate dal fatto che “un grande come lui” si riduca a zerbino per amore di lei, senza neppure porsi la più semplice delle domande: “quale amore?”

Per tutto il giorno seguente, Andrea seguita ad inviare a Daniela messaggi tra il sentimentale e l’erotico, misti ad autocompiangimento. (Amore ti adoro/voglio fare l’amore con te/ma tu vuoi liberarti di me, vero?) Messaggi ai quali lei – motivata dall’obiettivo di questo studio-articolo – risponde rispettando comunque la sensibilità di quest’uomo. Poi, a distanza di qualche giorno, Andrea inizia a diradare i suoi messaggi, che comunque restavano numerosi. Tuttavia, una sera, lui si scusa per questa sua – si fa per dire “latitanza” – e le confida il triste sviluppo dei fatti confidenziali e personali accennati sopra.

Daniela cade (apparentemente e virtualmente, sta al gioco) nella rete, e si mostra – in realtà si sente davvero –  vicina ad Andrea dimostrandosi accogliente e prodiga di tenerezza verso di lui.

Vi sorprenderà sapere che, da quel momento, Andrea ha quasi smesso di contattare Daniela.Dall’intensità emotiva di quella sera, lui si è allontanato, inoltrandole solo un messaggio serale, seguito da rimostranze dovute al fatto che lei non fosse mai disponibile con lui.

Fu così che lei decise di provocarlo, dicendogli quanto le farebbe piacere ricevere il suo buongiorno al risveglio e lui, molto scioccamente e soprattutto in malafede, le inoltrò il buongiorno alle 23:45 della sera precedente!

Smascherato, Andrea, dapprima accampò scuse pietose presentate con velleità di simpatiche battute, poi, alle controbattute di lei, esplose in uno sproloquio, appalesando ingiustificata rabbia con il chiaro intento di ferire Daniela. Di seguito l’estratto dell’epilogo:

Andrea: Molla tuo marito e chiamami ora al telefono, se hai le palle.

Daniela, constatata l’inopportunità di proseguire la sterile discussione, chiuse semplicemente la chat, augurando la buonanotte.

Il mattino seguente lei lesse – oltre ad affermazioni partorite dalla perversa fantasia determinata da un’incomprensibile e, soprattutto, insospettabile cattiveria di quell’uomo – la classica dicitura indicante l’impossibilità di continuare quella conversazione, ovvero il classico “blocco”: “non puoi rispondere a questa conversazione”.

Che dire di chi dice di adorarti, ti chiama amore, desidera tue notizie più volte al giorno, chiede di poterti telefonare, ma appena gli offri compassione e vicinanza affettiva, per una “scaramuccia”si allontana, inventa scuse, ti accusa con perfida invenzione e fugge inibendo ogni possibilità di confronto?

La parola ad Andrea Giostra – Psicologo –

È chiaro che qui siamo di fronte ad una personalità disturbata, sufficientemente compensata da un lato, che sa (fino ad un certo punto) gestire il suo modo di costruire relazioni malate finalizzate esclusivamente a soddisfare i suoi bisogni virtuali di sesso. Nel momento in cui si rende conto che lei non è disposta ad essere complice di questo tipo di relazione virtual, ovvero, si pone su un’altra dimensione relazionale, no-hard (non sarò mai la tua puttana virtual) ma di dialogo basato sulla comprensione e sulla vicinanza esclusivamente affettiva (sarò la tua crocerossina), il lui si sente improvvisamente svestito del suo ruolo di uomo ricco e potente che vuole dominare (sessualmente) quel rapportoe si liquefà repentinamente essendo venuta meno la componente perversa della sua personalità schizofrenica che evidentemente a quel punto ha perso l’elemento seduttivo e attrattivo nei di lei confronti.

La slatentizzazione in questi casi è tipica, ovvero l’emergere prepotente spesso con aggressività e violenza della componente psicopatologica di lui fino a quel momento tenuta latente e sommersa alla componente “sana” della sua personalità. Nascondimento che ha consentito di non rendere visibile, fino a quel punto, la parte malata di lui nella relazioni con l’altra persona, in questo caso con la lei di turno, che ha creduto ed investito (seppur per pochi giorni) in quella relazione che, se intrapresa nella realtà, le avrebbe creato serissimi e compromettenti problemi.

Grazie ad Andrea per il suo prezioso intervento.

Un abbraccio!

Daniela Cavallini

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