Salute

E’ ufficiale: la transessualità non è più classificata dall’OMS come malattia mentale

L'Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea: "E' ormai chiaro che non si tratti di una malattia mentale e classificarla come tale può causare un'enorme stigmatizzazione per le persone transgender"

Un passo avanti importante che potrebbe fare la differenza per molte persone, le quali – ad oggi –  vivono la loro condizione sessuale in totale assenza di libertà e completa discriminazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato infatti, che la transessualità non è più classificata come malattia mentale ed ha spiegato: “L’incongruenza di genere è stata rimossa dalla categoria dei disordini mentali dell’International Classification of Diseases per essere inserita in un nuovo capitolo delle ‘condizioni di salute sessuale’”. L’OMS ha affermato che – nel 2018 – è oramai chiaro che non si tratti di una malattia mentale e “classificarla come tale può causare un’enorme stigmatizzazione per le persone transgender”.

La decisione è stata finalmente presa perché si è arrivati alla consapevolezza e conclusione che non si tratta di una condizione mentale e “lasciare l’incongruenza di genere in quel capitolo avrebbe creato biasimo e condanna per i transgender”, ha ribadito l’OMS. Questa decisione porterà sicuramente ad una migliore accettazione sociale da parte degli individui e, di conseguenza, migliorare l’accesso alle cure, perché si riduce la disapprovazione sociale.

A proposito di cure: la decisione di inserire la transessualità nell’elenco internazionale delle patologie, è nata dall’esistenza di un notevole bisogno di importanti cure sanitarie che “può essere soddisfatto solo nel caso in cui la transessualità rimanga all’interno dell’Icd stesso”, ha spiegato l’OMS precisando che tale condizione “è stata inserita oggi in un capitolo di nuova creazione, per dare spazio a condizioni collegate alla salute sessuale ma che non necessariamente hanno a che fare con altre situazioni codificate nell’Icd”.

La decisione dell’OMS è stata accolta con grande felicità ed entusiasmo dalle organizzazioni che da tempo si battono per vedere riconosciuti i diritti dei transessuali. Una decisione importante che aiuterà a combattere l’avversione, i pregiudizi e la stigmatizzazione nei confronti delle persone transessuali o transgender.

Beatrice Spreafico

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Beatrice Spreafico

"Leggere, scrivere, chiacchierare, ascoltare, ridere, amare.. queste sono le costanti della mia vita senza le quali non potrei essere io. Amo emozionarmi e sorprendermi, cercando di lasciare un bel ricordo di me nelle persone che incontro. Credo nell’empatia e nel potere della determinazione: la mia testardaggine incallita è rinomata e - guarda caso - il mio motto è “mai arrendersi. Le cose belle richiedono tempo”. Porto gli occhiali, che sono la mia estensione sul mondo e vivo tra ricci e capricci. Sono Social Media Manger In Wellnet, dove mi occupo di Social e sviluppo Piani Strategici ed Operativi per i clienti, su differenti piattaforme. In poche parole? Trasformo le loro richieste in parole ed immagini da ricordare. A LaVoce, invece, mi occupo della prima pagina scrivendo di politica, economia, attualità e scienza."
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