Economia

FMI RIVEDE AL RIBASSO LE STIME DI CRESCITA: NEL 2018 PIL A +1,2%

Il Fondo Monetario invita anche a mantenere la Legge Fornero

Roma, 9 ottobre – Brutte notizie per l’economia italiana. Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le stime di crescita per il nostro Paese, relative al 2018 dove prevede un PIL a +1,2%. Per quanto riguarda il 2019, la crescita è prevista in ragione dell’1,0%. Il tutto, dopo il +1,5% del 2017. Restano così invariate le stime di crescita rispetto all’aggiornamento del World Economic Outlook di luglio. Prendendo invece come parametro di riferimento il mese di aprile del 2018, le stime di crescita sono al ribasso: 0,3% per l’anno in corso e 0,1% per il 2019. Questo a causa del  “deterioramento della domanda esterna e interna e all’incertezza sull’agenda del nuovo governo”.

In merito al debito pubblico italiano, il FMI ne prevede una diminuzione: dal 131,8% del 2017 al 130,3% del PIL 2018 ed al 128,7% del PIL nel prossimo anno, sino ad arrivare al 125,1% nel 2023. Il deficit è previsto in calo dal 2,3% del 2017 all’1,7% di quest’anno, attestandosi nel 2023 al 2,2%. Nello scorso mese di aprile, le previsioni del Fondo volevano un debito al 129,7% nel 2018 ed al 127,5% per il 2019, destinato a scendere al 116,6% nel 2023. Va detto che le stime del FMI non tengono in considerazione quelle recenti del Governo, facendo esclusivo riferimento ai “piani inclusi nel budget 2018 del governo e nel DEF di aprile 2018.”

Il Capo economista del FMI, Maurice Obstfeld, riferendosi all’Italia ha dichiarato: “E’ imperativo per la politica di bilancio, mantenere la fiducia dei mercati, e abbiamo visto un aumento degli spread e questo rende il Paese più vulnerabile”.Obstfeld ha aggiunto: “E’ importante che il governo operi nel contesto delle regole europee”.

Il FMI afferma inoltre: “Le recenti difficoltà nel formare un governo in Italia e la possibilità di un rovesciamento delle riforme o l’attuazione di politiche che potrebbero danneggiare la sostenibilità del debito hanno innescato un aumento degli spread”, e sottolinea come il clima di incertezza politico “potrebbe scoraggiare gli investimenti privati e indebolire l’attività economica in diversi Paesi, aumentando la possibilità di riforme più lente o significativi cambi negli obiettivi”.

“In Italia – prosegue la relazione del FMI – le passate riforme pensionistiche e del mercato del lavoro dovrebbero essere preservate e ulteriori misure andrebbero perseguite, quali una decentralizzazione della contrattazione salariale per allineare i salari con la produttività del lavoro a livello aziendale”; un invito a mantenere in essere la Riforma Fornero.

“Nell’area euro – si legge ancora – Paesi con limitato spazio di bilancio (per esempio Francia, Italia e Spagna) dovrebbe usare questo periodo di crescita sopra il potenziale e di politica monetaria accomodante per ricostruire cuscinetti di bilancio, che potrebbero alleviare le tensioni” in essere tra gli istituti di credito ed il debito sovrano.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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