Storia

Gennaio 1492: Granada si arrende. Si conclude la Reconquista della Spagna

La fine del dominio musulmano e la nascita della Spagna moderna

La Reconquista, ovvero della lunga serie di guerre per la liberazione della Spagna dalla dominazione musulmana, si concluse nel 1492 con la presa di Granada, ossia l’ultima roccaforte islamica, presa dall’esercito spagnolo guidato dai sovrani Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona. Vediamo quindi come si svolse l’assedio che portò alla caduta della città ed alla definitiva vittoria degli spagnoli.

I presupposti di questo fondamentale evento bellico vanno ricercati nella volontà da parte dei sovrani dei due regni ormai unificati di Aragona e Castiglia (che daranno vita al nucleo di quella che diverrà la Spagna vera e propria) di porre fine definitivamente alla presenza musulmana nella penisola.

Dopo una serie di battaglie che videro l’esercito spagnolo avvicinarsi sempre più alla capitale del regno di Granada, culminate con la conquista di Malga il 7 maggio del 1487, l’esercito di Isabella e Ferdinando arrivò a ridosso della città da conquistare che fu messa finalmente sotto assedio.

A quei tempi Granada era una città fortificata dominata da possenti mura e fortificazioni costituenti un robusto sistema difensivo. L’assedio ebbe inizio nella primavera del 1490, con l’esercito spagnolo che ormai aveva isolato la città impossibilitata anche a comunicare con l’Africa. Passò l’inverno, e i difensori della città assediata ne uscirono piuttosto malconci, ritrovandosi l’esercito nemico in forze davanti alle mura nell’aprile del 1491; ma i sovrani cristiani decisero di non attaccare fin da subito le mura , per cui l’assedio si protrasse, con le numerose sortite dei mori che tentavano di indurre i cristiani al combattimento (ed ovviamente, data l’epoca, durante l’assedio non mancarono i duelli a singolar tenzone tra i migliori cavalieri dei due schieramenti). Per dar prova della ferma intenzione di continuare l’assedio fino a vittoria conseguita, Ferdinando ed Isabella diedero ordine di far costruire un poderoso campo per l’acquartieramento dell’intero esercito, costruito sul modello dei campi romani, con strade che si incrociavano, case per i soldati, un fossato difensivo e via dicendo. Tale dimostrazione di ferrea volontà fece capire a Boabdil, il re di Granada, che ormai la partita era chiusa e quanto ogni tentativo di resistenza fosse inutile.

Si arrivò allora ad intavolare le trattative per la resa con la consegna della città, ed il 25 novembre del 1491 i plenipotenziari delle due parti arrivarono ad un accordo: gli spagnoli concessero ai mori due mesi di tempo per consegnare la città, ed ai musulmani residenti fu concesso di scegliere se tornarsene in Africa o rimanere conservando le loro proprietà.

Fu così che il 2 gennaio del 1492 l’assedio di Granada ebbe fine: Boabdil consegnò a Ferdinando le chiavi della città e Ferdinando ed Isabella fecero il loro trionfale ingresso in quella che era stata l’ultima roccaforte musulmana nella penisola iberica.

Boabdil decise di tornarsene in Africa, ossia là da dove nel 711 d.C. erano giunti quei dominatori musulmani che sottomisero i visigoti e piantarono radici nella penisola iberica per secoli, fino a quel fatidico gennaio 1492. Per Isabella e Ferdinando fu un trionfo, culminato con l’annessione della Navarra nel 1512, mentre già erano state fatte quelle grandi scoperte geografiche che porteranno la Spagna a divenire la prima potenza mondiale dell’epoca.

Marco Ammendola

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Marco Amendola

Anche se faccio tutt'altro lavoro, sono da sempre appassionato di storia, un romanzo talmente avvincente che non necessita di un finale a sorpresa

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