Storia

La Costituzione della Repubblica Romana: l’Italia maestra di democrazia

Nel 1849 nascono i principi di uguaglianza, libertà e democrazia della nostra Costituzione

Continuiamo con questo articolo la conoscenza dei documenti giuridici e delle leggi del periodo risorgimentale (abbiamo già visto lo Statuto Albertino e la legge Siccardi), con la Costituzione della Repubblica Romana; senza entrare nel dettaglio del percorso che ha visto la nascita e la caduta di questa gloriosa repubblica, vedremo oggi il contenuto della costituzione che i romani si diedero, soffermandoci sugli articoli più significativi.

E d’obbligo però un breve antefatto sugli avvenimenti che fecero da sfondo alla stesura di questo documento.

Siamo sul finire del biennio 1848-’49, in conclusione di quel percorso che era iniziato con le rivolte di Palermo e Napoli, in Toscana, a Venezia, e le Cinque Giornate di Milano; seguì poi la guerra del Regno di Sardegna di Carlo Alberto (prima Guerra di Indipendenza) e la sconfitta del suo esercito a Custoza ad opera degli austriaci di Radetzky (25 luglio 1848). Nel frattempo a Roma il papa Pio IX aveva dato l’incarico di governo ad una serie di personaggi che avevano formato esecutivi deboli ed instabili, di cui l’ultimo fu quello di Pellegrino Rossi, il quale stava portando avanti un programma di riforme sufficientemente democratiche da indispettire i cardinali più conservatori, e abbastanza moderate da scontentare i rivoluzionari; risultato, Rossi venne accoltellato. Ne seguì una sollevazione popolare che portò Pio IX a decidere di fuggire da Roma ed il governo della città passo quindi ai democratici, che indissero le elezioni (a suffragio universale) per l’Assemblea Costituente della quale, per sottolineare il carattere nazionale, fecero parte anche uomini di altre parti d’Italia. Venne quindi proclamata la Repubblica Romana ed approvata la relativa costituzione.

Tra i PRINCIPI FONDAMENTALI spiccano i seguenti articoli:

I – LA SOVRANITÀ È PER DIRITTO ETERNO NEL POPOLO. IL POPOLO DELLO STATO ROMANO È COSTITUITO IN REPUBBLICA DEMOCRATICA. Ovvero, si pose fine al potere temporale del Papa.

II – IL REGIME DEMOCRATICO HA PER REGOLA L’UGUAGLIANZA, LA LIBERTA’, LA FRATERNITA’… E qui risulta evidente l’ispirazione data dalla Rivoluzione Francese.

III – LA REPUBBLICA COLLE LEGGI E COLLE ISTITUZIONI PROMUOVE IL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI MORALI E MATERIALI DI TUTTI I CITTADINI. La Repubblica Romana si proponeva quindi l’obiettivo di puntare verso il livellamento verso l’alto di tutti.

IV – LA REPUBBLICA GUARDA TUTTI I POPOLI COME FRATELLI, RISPETTA OGNI NAZIONALITA’, PROPUGNA L’ITALIANA. Questo articolo sottolinea il carattere nazionale italiano dei principi ispiratori della Repubblica Romana.

Tra i DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI, l’articolo più significativo è il 2, che cita tra l’altro

– SI PERDE LA CITTADINANZA PER ACCETTAZIONE DI GRADI E CARICHE E PER SERVIZIO MILITARE PRESSO LO STRANIERO SENZA AUTORIZZAZIONE DELLA REPUBBLICA; L’AUTORIZZAZIONE E’ SEMPRE PRESUNTA QUANDO SI COMBATTE PER LA LIBERTA’ DI UN POPOLO. In questo bellisimo articolo si ribadisce che la Repubblica considera la libertà bene universale e che combattere per essa è dovere morale di chiunque; modo di pensare molto garibaldino.

Inoltre, gli articoli 3, 6 e 9 affermano che

– LE PERSONE E LE PROPRIETA’ SONO INVIOLABILI, IL DOMICILIO E’ SACRO, IL SEGRETO DELLE LETTERE E’ INVIOLABILE. Oggi diamo tutto cio’ per scontato, ma allora non lo era affatto, e averlo dichiarato nero su bianco su un documento giuridico era, a quei tempi, veramente rivoluzionario.

Articolo 5:

– LE PENE DI MORTE E DI CONFISCA SONO PROSCRITTE. Ebbene si, la Repubblica Romana aveva, con spirito di assoluta modernità e anticipando i tempi, abolito la pena di morte nel 1849!

Purtroppo la Repubblica Romana cadde, e con essa la sua cosituzione, sotto le cannonate degli eserciti stranieri che vennero a ristabilire l’ “ordine” in Italia e rimisero sul trono il papa Re, la cui “giustizia” comminò centinaia e centinaia di anni di carcere ai patrioti romani; ma i principi della carta costituzionale che fu redatta durante quella gloriosa parentesi di libertà e democrazia rimasero vivi in tutta la loro modernità, tanto che da quella costituizione, scritta più di un secolo e mezzo fa, trae ispirazione la Costituzione della Repubblica Italiana, che regola oggi la vita democratica nel nostro paese.

Marco Ammendola

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Marco Amendola

Anche se faccio tutt'altro lavoro, sono da sempre appassionato di storia, un romanzo talmente avvincente che non necessita di un finale a sorpresa
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