Amore

La nostra storia è davvero finita?

Una “seconda possibilità” o addio per sempre?

Carissimi Amici, carissime Amiche, il tema di oggi risponde alle molte richieste pervenutemi relativamente all’opportunità o meno di offrire una nuova possibilità ad un rapporto chiuso.

Chi mi confessa di avere paura che il partner si ricomporti scorrettamente, chi ha desiderio di vendettaper essere stato lasciato e “vuole farla pagare all’altro” rifiutandolo, chi ambisce al ritornodella persona amata promettendo persino supina accettazionepur di riaverlo, chi sostiene che “quando il ‘giocattolo’ è rotto, anche se lo si aggiusta non può più essere come prima”, chi, viceversa sostiene che può essere anche meglio di prima. Insomma, crediamo o no nella cosiddetta  “seconda possibilità”?

Innanzitutto due considerazioni: la fine di un rapporto non necessariamente coincide con la fine dell’amoreed il numero delle “possibilità” è infinito.Solo la coppia decide se e quante volte “riprovare”… non esistono regole.

Si dice che  “chi ama resta”ed in effetti, alcune coppie, superano le incomprensioni restando unite, tuttavia, molte altre, hanno necessità di allontanarsi per riflettere in serenità  e, dunque, decidere il futuro della relazione. Altre coppie, ancora, a prescindere dal vincolo del legame –  matrimonio o fidanzamento – si separano di comune accordo per concedersi una tregua, altre – discordi – si trovano ad accusarsivicendevolmente di attaccamento morboso, modalità per tradire senza conseguenze, ecc.

Non siamo tutti uguali, ognuno ha la propria visione, ma certamente le accuse incrinano ancor più il rapporto, talvolta trascendendo, sino a renderlo irrecuperabile.

Personalmente, sono contraria all’accanimento  terapeutico e penso che non ci sia nulla di peggio che ostinarsi a tenere in vita un rapporto “con l’ossigeno”.  Pertanto, nell’allontanamento vedo la soluzione: o ci si liberadefinitivamente da un situazione che non ha più ragion d’essere oppure si riconsidera quanto l’ex partner sia davvero importante.

Alcuni partner, mossi da pietà – magari travisata come affetto – avvertono un forte senso di colpanel veder soffrire l’altro e s’impongono di non lasciarlo, costringendosi a rimanere in una condizione di disagio, che, prescindendo dai motivi , nonché torti e ragioni, prima o poi diviene insostenibile.

Se il rapporto era basato sull’amore e si è mantenuto il rispetto per l’ex partner, evitando comportamenti esasperati ed esasperanti, morbosità, insulti, ricatti morali e non solo, ecc., credo che la storia possa riprendere ed offrire ad entrambi un prosieguo felice e più consapevole.

Considero, invece, fallimentare “rimettersi insieme”, mantenendo sopiti rancori, dubbi e riserve, solo per sopperire alla solitudine,per abitudineo magari per attaccamentoscambiato per amore.

Un abbraccio

Daniela Cavallini

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