Storia

Las Navas de Tolosa, luglio 1212: inizia la Reconquista della Spagna

Nell’articolo sulla caduta di Granada abbiamo visto gli avvenimenti che determinarono la caduta dell’ultima roccaforte islamica in Spagna e la fine della Reconquista; faremo ora un salto all’indietro nel tempo e vedremo uno degli scontri più importanti svoltisi tra i cristiani spagnoli e i dominatori musulmani per il possesso proprio della penisola tanto contesa.

Il periodo in cui si inquadrano gli avvenimenti è il XIII secolo, che vedeva la penisola iberica suddivisa in quattro regni cristiani a nord: Leon, Castiglia, Navarra ed Aragona; il sud era dominato dall’impero almohade (gli Almohadi erano una dinastia berbera, e berbere sono le popolazioni dell’area degli attuali Marocco, Algeria, Tunisia e Libia). Fattore determinate per il dominio almohade era la cronica debolezza dei regni cristiani di Spagna, dovuta alla continua litigiosità di questi, che andava a tutto vantaggio dei dominatori.

Quando però nel 1205 si chiuse disastrosamente per i cristiani la quarta Crociata, papa Innocenzo III fece un appello alla cristianità affinché si impedisse ai musulmani di continuare il loro dominio della Spagna, propaggine occidentale del mondo cristiano. L’appello del papa ebbe l’effetto di creare quella coesione ed unità di intenti tra i regni spagnoli che era mancata sino ad allora: al re di Castiglia Alfonso VIII si unì quello di Aragona Pietro II, e con lui Alfonso IX di Leon; il riottoso re di Navarra Sancho VII si unì successivamente dopo che il papa lo minacciò di scomunica se non avesse preso parte alla coalizione. Anche numerosi volontari francesi, italiani e tedeschi andarono ad ingrossare le fila dell’esercito cristiano.

Il 22 giugno del 1212 l’esercito della coalizione cristiana partì da Toledo verso la Mancia, allora terra di confine tra i territori cristiano e musulmano, sotto la guida di Alfonso VIII; l’avanzata fu portata avanti in una difficilissima situazione tattica, dovendo i cristiani attraversare un territorio arido e brullo in cui l’approvvigionamento di acqua era estremamente difficile. Dopo una serie di scontri minori che li vide vittoriosi, i cristiani arrivarono sull’altopiano di Las Navas.

Da un lato vi era l’esercito musulmano sotto il comando del califfo al Nasir, tra cui spiccavano gli abili e temutissimi arcieri, ma privo di cavalleria pesante, per un totale di 125.000 uomini; dall’altro l’esercito di Alfonso VIII, il cui nucleo principale era costituito dalla cavalleria pesante costituita da nobili ed esponenti degli ordini religiosi militari, complessivamente 12.000 unità di cui 8.000 fanti e 4.000 cavalieri. Alfonso VIII schierò la fanteria ai lati ed al centro la sua cavalleria pesante; lo schieramento musulmano prevedeva ai lati le tribù su cammello ed al centro la fanteria. Il 16 luglio del 1212 la battaglia ebbe inizio.

I cristiani attaccarono le linee musulmane appostate su delle alture, riuscendo a mantenere una certa compattezza nonostante le difficoltà legate al fatto di dover avanzare in salita; le prime fila dell’esercito musulmano furono sbaragliate. Nel contempo una forza di 200 cristiani aggirarò lo schieramento nemico puntando sul fianco destro dei musulmani rompendone le fila; il centro musulmano fu poi definitivamente sfondato da una possente carica della cavalleria pesante cristiana. A questo punto i superstiti musulmani divennero facile preda dei cristiani che ne fecero strage, mentre al Nasir fuggi abbandonando i suoi uomini. Circa 100.000 furono le perdite tra i musulmani e 3.500 tra i cristiani.

L’esito della battaglia di Las Navas di Tolosa determino il declino della dominazione islamica nella penisola iberica, anche se le conquiste territoriali ottenute con la continuazione della campagna (tra l’altro prematuramente interrotta a causa di una violenta epidemia di dissenteria tra le fila cristiane) non portarono alla auspicata unificazione della penisola, arrivando solo alla fusione di Castiglia e Leon.

La Reconquista richiederà ancora molto tempo e molte battaglie, fino a quando i musulmani dovranno definitivamente abbandonare la Spagna dopo la caduta di Granada il 2 gennaio del 1492.

Marco Ammendola

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Marco Amendola

Anche se faccio tutt'altro lavoro, sono da sempre appassionato di storia, un romanzo talmente avvincente che non necessita di un finale a sorpresa

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