Le donne sono vento

LE DONNE SONO VENTO. Fanny Vialardi di Sandigliano

Campionessa del mondo di monta in amazzone

Fanny Tornielli, questo il nome da nubile, apparteneva a una delle più antiche e potenti famiglie italiane, Tornielli detto “del Vergano” dall’omonima località nel novarese, anche se è ricordata con il cognome del marito, ufficiale diplomatico sposato nel 1922.

Quelli furono anni che videro grandi trasformazioni nella monta a cavallo. La Contessa Fanny era allieva del Capitano Federico Caprilli che fu l’ideatore del Sistema Naturale di Equitazione, derivato da molte osservazioni, che permetteva al cavallo di saltare gli ostacoli con la postura a lui più naturale, cioè con il collo allungato anziché arrotondato. Infatti tutte le immagini che ritraggono Fanny Vialardi nel salto a ostacoli mostrano proprio questo atteggiamento, il cavaliere che si adatta al cavallo e non viceversa. Erano anche gli anni nei quali la donna andava via via acquisendo sempre più indipendenza, anche nello sport, tuttavia erano ancora pochissimi i concorsi ippici che includevano categorie amazzoni.

È interessante la storia dell’evoluzione della monta in amazzone (cioè con le gambe rivolte nella stessa direzione, a sinistra del cavallo con il supporto di un predellino). Questo tipo di monta permetteva anche alle signore il poter cavalcare, adeguamento necessario per i poco pratici abiti femminili dell’epoca. E fu Caterina de’ Medici, sposa di Enrico di Valois, a ideare una modifica. Caterina era bruttina e claudicante e per seguire il marito nelle scorribande a cavallo insieme all’amante, fece modificare la sella aggiungendo un corno che le permetteva di non scivolare verso sinistra. In questo modo la postura del cavaliere si raddrizzava e le spalle diventavano perpendicolari alla colonna del cavallo.

La sella di Fanny Vialardi, che è stata restaurata nel 2010, fatta su misura nel 1923, mostra ancora il corno introdotto da Caterina de’ Medici.

Raccontata questa storia, c’è da dire che già intorno agli anni di Fanny Vialardi, in Europa le donne stavano riscoprendo la comodità della monta à califourchon (cioè a cavalcioni); tuttavia la monta in amazzone venne abbandonata solo dopo la seconda guerra mondiale, in seguito a una ulteriore emancipazione femminile.

Fanny Vialardi vinse numerosi premi, dopo il debutto a Pinerolo nel 1919. Dal 1929 trionfò ai Nazionali di Novara cui seguirono numerose vittorie di concorsi ippici di monta in amazzone, in Italia e all’estero. Divenne famosa per la sua tecnica che consisteva nell’equilibrio fra tre elementi dominanti ma in armonia: il polso, il frustino nella mano destra e lo sperone a sinistra, in modo che il cavallo potesse essere inquadrato su entrambi i lati. A noi paiono forse storie senza importanza, ma queste innovazioni divennero la base per i decenni a venire.

Il momento di maggior gloria per Fanny Vialardi giunge a Nizza, nel 1925; fu la prima donna a vincere il primo campionato del mondo di monta in amazzone, su Zaglione, battendo le più grandi amazzoni del momento.

La monta in amazzone non è stata del tutto dimenticata. L’A.I.M.A. è la prima associazione di monta in amazzone, nata con lo scopo di far riscoprire e diffondere in Italia la monta in amazzone. Sono molti gli estimatori ancora oggi, che la considerano la monta più elegante per una signora.

Fanny Vialardi lasciò il mondo dei cavalli nel 1930, dopo l’ultima vittoria conseguita all’Internazionale di Stresa.

Grande viaggiatrice quando viaggiare era ancora un’avventura, Fanny Vialardi di Sandigliano festeggiò i suoi settantacinque anni ai piedi dell’Himalaya e gli ottanta su un rompighiaccio al Polo Sud.

Patrizia Massi

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Patrizia Massi

Il più grande destino è quello di imparare molte cose
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