Le donne sono vento

LE DONNE SONO VENTO. Marica Maggi

La felicità delle luci di Scorrano

A 18 anni si trasferisce, da San Vito dei Normanni dove è nata, a Lecce. Ha deciso il suo percorso iscrivendosi alla facoltà di Conservazione dei Beni Culturali per via di quella grande passione per la Storia e Storia dell’Arte, perché l’arte per Marica è bellezza pura e quindi vuole occuparsi della storia che la conserva.

La conosco da qualche mese e la sua vitalità e passione per le luminarie passa nei suoi discorsi e nei suoi progetti che coinvolgono tutte le persone. La scoperta delle luminarie di Scorrano, paese di 7000 abitanti nell’entroterra della penisola salentina, è stata un magnete che ha convogliato tutta l’idea di bellezza dell’arte che Marica aveva.

“Le luminarie hanno un’esplosione di forme, colori e di energia incredibile. La prima volta che le vidi quasi non riuscii a guardarle per la forte emozione che mi davano. La sensazione più bella è attraversare una galleria di luci, sentirsi completamente illuminati, avere la presenza di questa energia, perché la luce è energia, di tutti questi led che ti guardano, e sapere che tu hai il grande dono di poterla attraversare. Mi prese il cuore e me ne fece innamorare. Per questo ho deciso di scrivere una tesi di laurea sulle luminarie. L’ho fatto approfondendo completamente i contenuti, dalle origini. C’è un legame con il santo patrono di ognuna delle città, sono quelle le occasioni in cui si creano le feste con le luminarie. Ci sono immagini e documenti della fine del ‘700 della gente che allestiva le strade con fiori e candele per festeggiare il santo. Poi nel 1800 iniziarono le parature vere e proprie, con le lucine a olio, uno stoppino tenuto fermo da sughero che galleggiava nell’olio, e il paratore le accendeva una a una. Nel 1910 si passò all’illuminazione a carburo e questo ha migliorato esteticamente l’apparato. Nel 1920 l’avvento dell’energia elettrica modificò ogni cosa”.

“Adesso ci sono tutte le tecniche più incredibili con il led, quindi c’è una semplicità maggiore di realizzazione che permette una maggiore estensione di luci. Col tempo si è iniziato a comprendere l’importanza e la complessità della realizzazione e la bellezza delle luminarie come un vero decoro delle nostre città. È qualcosa che noi abbiamo realizzato, della nostra terra, che ci rappresenta pienamente perché quando ci sono le luminarie siamo tutti più sorridenti. La gente è più felice, perché quelle luci ti trasmettono un’energia che è indescrivibile, bisogna solo provarla. Guardi queste meravigliose creazioni luminose e ridi, non puoi non ridere, ti rendi conto che hanno qualcosa che va oltre la luce perché siamo veramente tutti felici in quel periodo. La sera quando usciamo e ci coinvolgono le luminarie siamo tutti felicissimi. Adesso vengono utilizzate più spesso, non solo per il santo patrono, per esempio nel periodo natalizio ci sono 20 giorni di allestimento, anche in estate vengono utilizzate per periodi più lunghi”.

“Scorrano è la città dove nascono le luminarie con le due più grandi aziende, De Cagna e Mariano Luminarie che ora sono diventate internazionali. Per l’allestimento si spendono alcune centinaia di migliaia di euro, perché Scorrano deve essere la più bella del Salento. Sono le persone, ogni cittadino, a finanziare le aziende affinché possano realizzare le più belle luminarie, perché sono orgogliosissimi del paese e il comune non può farsi carico di una spesa così grossa. Per la Festa di Scorrano di Santa Domenica a luglio, le persone possono acquistare un percorso o un coupon per stare sotto le luminarie, ormai è diventato un grande business”.

“Da poco le luminarie sono a ritmo di musica, c’è stata quest’altra evoluzione, si accendono e si spengono in orizzontale e in verticale in base al ritmo. È incredibile da realizzare perché stiamo parlando di apparati mobili che usufruiscono di trasformatori esterni notevoli”.

Dalla metà degli Anni Novanta, fino al grande successo odierno, le luminarie del Salento sono approdate in Giappone, oggi richiestissime, non solo per festeggiare le celebrazioni ma ogni volta che si decide di abbellire qualche strada o per le aperture di nuove attività. Dal Salento partono tir carichi di luminarie con le persone che si spostano per montarle sul luogo. E anche in Korea dal 2004. Scorrano vanta di essere la Capitale Mondiale delle Luminarie e la sua fama ha raggiunto anche il Canada e gli Stati Uniti da dove giungono acquirenti per abbellire le loro città. Durante la festa, a luglio, troupe televisive mondiali stazionano giorni per accaparrarsi il posto migliore per non perdere lo spettacolo considerato ineguagliabile delle luci che si muovono a ritmo di musica. Vengono realizzate le più disparate strutture, con colonne alte decine di metri e centinaia di migliaia di led; anche la cassa armonica, che rientra nei progetti futuri di Marica Maggi.

“Ne abbiamo di bellissime. Il mio progetto più grande è quello di riuscire a portare il teatro all’interno della cassa armonica. Vorrei che potessero avere più frequentemente scopo, dando la possibilità di usufruire dello spazio per molti eventi e non solo per la musica, come di solito sono utilizzate. Io faccio improvvisazione teatrale per questo voglio sviluppare questo progetto. Recitare su una struttura illuminata è la cosa più bella, essere immersi in tutte quelle luci è un sogno. Sto approntando un programma, un altro mio progetto, perché voglio far capire a tutte le persone cosa splende dietro quella lucina perché a volte può sembrare banale. Si guarda l’insieme e non si capisce che questa immensa bellezza è fatta di singole piccole lucine e che ognuna di loro ha un’importanza incredibile. Vorrei dire a ognuno di loro: non vi soffermate solo sull’insieme ma date valore a ogni singola luce, perché quello che mi ha sempre colpito è l’importanza del singolo, che dà forma alla bellezza dell’insieme. Sarebbe bellissimo che le luminarie si sviluppassero in tutta Italia perché la meraviglia dei colori, la meraviglia della luce ci rende felici tutti. Me lo auguro, perché voglio che questa cultura caratterizzi tutta l’Italia e non solo il Salento”.

Patrizia Massi

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Patrizia Massi

Il più grande destino è quello di imparare molte cose
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