Francesca Laudisi, Federica Torri e Emanuela Frau, tre ragazze che hanno manifestato una realtà nuova, vecchia come dicono loro. Hanno fatto un passo indietro, indietro nel tempo, quando tutto era più umano e la condivisione una normalità. La vera innovazione è tornare indietro nel tempo. Ho contattato Portineria14, un bar vicino alla Darsena a Milano in via Troilo 14, perché sono rimasta affascinata dal loro messaggio così semplice ma potentemente dirompente, e ho incontrato persone di una gentilezza e affabilità fuori dal comune. La signora Tina che si occupa di comunicazione e Francesca, che gestisce i contatti con l’esterno; la penna non mi dà modo di comunicare l’anima, come lei stessa dice, che traspare dal suo tono di voce. Non è stato difficile sapere quello che volevo raccontare, il cuore pulsante di questa idea, l’origine di questa realtà, ed ecco cosa mi ha detto:
“Portineria14 nasce dalla voglia di ricreare la fiducia reciproca. In questo periodo le persone credono di essere iperconnesse tramite i cellulari ma in realtà sono distanti anni luce fra loro. Non si sa nemmeno chi è il tuo vicino di casa. Quando in ascensore incontri qualcuno fingi di non conoscerlo, guardi da un’altra parte per evitare di salutarlo. A me capita tutti i giorni, abito da un anno in un condominio di tre piani e a malapena le persone dicono buongiorno. Ecco, questa è una cosa che abbiamo deciso di combattere con tutte le nostre forze. Da qui nasce l’idea di creare un luogo che sia un passo indietro. Mi spiego: anziché fare un locale più alla moda catturando idee che siano più innovative, e poi qui sui Navigli ti lascio immaginare quanta scelta ci sia, noi abbiamo deciso di tornare ai tempi di una volta, fare un passo indietro appunto. Ad esempio quando ero ragazzina e giravo per il mio quartiere tutti mi conoscevano e sapevano di chi ero figlia, ci salutavamo tutti.
E quindi la domanda è stata: cosa possiamo fare per combattere la distanza fra le persone? Iniziare a fare delle gentilezze gratuitamente, per tutte le persone, per tutto il quartiere. Non ci siamo inventate niente di nuovo, ci basiamo su cose semplicissime. Ritiriamo pacchi, un favore che una volta chiunque nel vicinato ti avrebbe fatto, teniamo in custodia le chiavi, ritiriamo le medicine in farmacia per chi è ammalato e non può muoversi e creiamo un’ulteriore rete trovandoti dei professionisti. Ad esempio: hai bisogno un idraulico? Noi ti mettiamo in contatto con l’idraulico del quartiere e a quel punto si crea un altro collegamento all’interno del quartiere stesso, nuovamente rete. Diciamo così: favoriamo la famosa fiducia reciproca in modo che le persone si conoscano, entrino in contatto tra loro, per ricominciare a essere umani.
Portineria è un locale che ospita chiunque, soprattutto artisti ai quali regaliamo le nostre pareti. Regaliamo, cioè ospitiamo gratuitamente mostre di pittura o fotografia, o qualsiasi altro evento. Diamo il nostro spazio alle persone perché abbiano la possibilità di mettersi in mostra. Come ben sai a Milano affittare un posto per fare mostre o qualsiasi altra cosa costa tantissimo, e non penso sia giusto. Si può fare tanto senza perderci nulla, fare una cortesia dando la possibilità a qualcuno di spiccare, di avere un’occasione, anche per gli scrittori perché ospitiamo anche presentazioni di libri. Penso che sia solo un arricchimento, sia a livello personale sia per l’attività, dà gioia farlo e perciò lo facciamo con tutto il cuore, cerchiamo di abbracciare qualunque iniziativa, anche di associazioni che ci chiedono il posto.
Quello che vorrei che passasse è che avere un’anima imprenditoriale e avere un’Anima può coesistere, senza nessun problema. L’anima gratuita di Portineria14 non compromette in alcun modo il business, l’aspetto che in realtà terrorizza la gente. Come fai a guadagnare?, mi chiedono. Io guadagno perché faccio bene il mio lavoro e quindi la gente continua a venire, le gentilezze sono un passo verso gli altri, occuparsi di loro, e questo non rovina gli affari commerciali del bar. Vedi, a me ritirare un pacco non costa nulla, forse ci metto zero-virgola-dieci secondi a firmare il modulo del corriere, così come ritirare un mazzo di chiavi.
Vorrei raccontarti del banco alimentare. Abbiamo deciso di regalare la spesa alle persone più in difficoltà. Indistintamente noi regaliamo un sacchetto di spesa, o a chi è veramente in difficoltà e viene a ritirarlo personalmente o a chi lo ritira per portarlo a qualcuno che ne ha bisogno. Noi non vogliamo sapere nulla, non vogliamo sapere qual è la situazione, non facciamo domande, chiunque entra può prendere il suo sacchetto di spesa, il giovedì.
Anche in questo caso è stato bello vedere che tutte le persone si sono aggregate spontaneamente e unendo le forze siamo riusciti a manifestare una grande realtà che si sta ulteriormente espandendo. È diventata consuetudine che chi viene nel bar Portineria14 porta un pacco di pasta o riso, la salsa di pomodoro e cose del genere. Questo sì che è bello, significa fare squadra, fare rete appunto ed essere tutti uniti.
Ti rendi conto che quando apri le porte delle opportunità le persone entrano e quando fai un passo la gente ti segue. Non bisogna mai smettere di credere in tutto questo. Io penso sempre che forse il mondo non lo cambieremo, ma almeno un pezzo sì”.
Patrizia Massi
