La "Sophia"

L’educazione libera e consapevole

L’importanza di trasmettere consapevolezza nell’educazione

Oggi voglio condividere con voi la mia esperienza che mi ha portato a riflettere sull’educazione e sulla successiva formazione, in particolare dei bambini.

Qualche giorno fa sono tornata a trovare la mia famiglia, tra cui i miei due fratellini. Quando torno a casa tendo a condividere con loro il mio mondo, tra cui ad esempio quello delle pietre preziose.

I miei fratellini di sei e otto anni, hanno dunque ascoltato con attenzione ciò che dicevo riguardo alle pietre; ovvero, che possono esserci veramente d’aiuto nelle diverse fasi della nostra vita e nel nostro percorso di consapevolezza. Incuriositi mi chiedono di più, i nomi delle pietre, dove si possono trovare, come fanno a finire nei negozi, se si possono trovare anche davanti casa, ecc. Rispondendo a tutte le loro domande decidiamo insieme di andare nel bosco a cercare pietre. Tutti e tre cominciamo a camminare, seguendo la via del nostro cuore e i segnali che ci hanno portato a vivere una profonda condivisione tra fratelli. Durante la nostra passeggiata abbiamo trovato calcedoni e quarzi grezzi bianchi, tutti e tre ce ne siamo portati a casa uno.

I miei fratellini, hanno posto le loro pietre accanto al letto; questo perché  secondo loro portano fortuna e donano energia.

Indipendentemente dalla funzione attribuita alla pietra, credo che quella ricerca abbia portato fede nei loro cuori, ovvero la fiducia che per creare un valore dobbiamo seguire le nostre sensazioni provenienti dal profondo del cuore.

Ancora qualche giorno fa ho aiutato loro a fare i compiti per la scuola. Tra un esercizio e un altro i miei fratellini si sono alzati e sono spariti per qualche istante dicendo di dover fare una cosa importante. Al loro ritorno avevano portato con sè la scatola con le pietre dicendo che sentivano di dover ricaricare le pietre sotto il sole essendo esse un po’ scariche. Questa  loro affermazione mi ha colpito molto.

Vi racconto questo perché sicuramente abbiamo parlato molto delle pietre, di come sono fatte e di quanto fossero belle, ma non ho mai detto loro che avessero bisogno del sole per essere ricaricate. Eppure il sole fin dall’antichità è il simbolo che crea la vita, rappresenta l’inizio e possiede un’energia che è in grado di far rinascere. Dunque hanno sentito autonomamente dentro di sé di cosa avessero bisogno.

Ciò che voglio dire è che oggi si cerca di nascondere una conoscenza energetica per paura e a causa di un orizzonte limitato non essendo cresciuti con determinate conoscenze. Si vuole insegnare ai bambini tante informazioni che difficilmente trovano un’applicabilità nella realtà e che non tengono conto delle loro sensazioni e della loro conoscenza interiore. Oggi ai bambini viene detto fin dal principio cosa devono fare, come devono vivere senza dare loro la possibilità di ascoltare le loro sensazioni, senza dare loro la possibilità di allacciarsi le scarpe da soli.

Un giorno il mio fratellino mi ha detto che se gli adulti credessero nelle pietre, ci sarebbe più rispetto per la natura, tra di loro, litigherebbero meno e sarebbe tutto più semplice.

Credo che con questo volesse “ricordarci” di accompagnarlo nel suo percorso e della necessità di una formazione che lo preparasse a svolgere il suo futuro compito. Ovviamente il suo grado di evoluzione fisica e mentale non gli permette ancora di esprimersi in un certo modo, ma la sua anima sa già.

Dovremmo ricordare che le anime dei bambini oggi e di quelli che nasceranno sono anime molto evolute con compiti importanti in un periodo di evoluzione particolare. Come si può pretendere di attuare da anni lo stesso programma se la consapevolezza è in continuo cambiamento? Come si può pensare che oggi siano efficaci gli stessi metodi di insegnamento di una volta? E come si può contribuire all’evoluzione dei bambini se coloro che insegnano impediscono la propria evoluzione negando l’esistenza di un corpo energetico.

Non rendiamo loro il percorso più difficile solo perché in tutti questi anni non si ha avuto il coraggio di ricordare cosa siamo veramente.

Impegniamoci ad arricchire la loro crescita attraverso una determinata consapevolezza del cibo, dell’acqua e attraverso tematiche creative e profonde; dando loro ciò che la formazione pubblica oggi non vuole ancora dare: una formazione consapevole.

Sophia Molitor

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