Cronaca

Migranti, la nave Ong ‘Mare Jonio’ di fronte Lampedusa. GdF a bordo

La vicenda apre un nuovo terreno di scontro politico

Agrigento, 19 marzo – La nave della ONG Mediterranea, ‘Mare Jonio’ è da ieri sera ferma ad un miglio e mezzo dalle coste di Lampedusa. A bordo, 49 migranti dei quali, 12 sono minori. La ‘Mare Jonio’ li ha soccorsi davanti alle coste della Libia, mentre si trovavano in pessime condizioni a bordo di un gommone.

Il Ministero dell’Interno non ha autorizzato lo sbarco e la nave viene guardata a vista da tre motovedette. Il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini è stato chiaro: “Non metteranno piede in Italia”, aggiungendo che “i porti erano e rimangono chiusi”. Ai microfoni di Sky Tg24, ha rimarcato: “Io dico di no: se qualcun altro fa altre scelte lo vedremo, ma siccome la responsabilità è mia, curando, soccorrendo, dando da bere e da mangiare, perché ogni vita è sacra, però gli italiani per fessi non ci passano: questo è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”. “Si tutela la buona salute di tutti, ma uno sbarco sarebbe un precedente pericoloso: rischieremmo di alimentare il business che per gli scafisti rendeva più del traffico di droga”. “Chi favoreggia l’immigrazione clandestina – ha detto ancora il titolare del Viminale – ha sulla coscienza il rischio di ritrasformare il Mediterraneo in un cimitero a cielo aperto”.

Stamattina, la Guardia di Finanza è salita a bordo della nave per eseguire controlli della documentazione di bordo.

La vicenda della ‘Mare Jonio’ apre un nuovo fronte di scontro politico. Il Sindaco di Lampedusa, Totò Martello, ha dichiarato: “La nave Mare Jonio è italiana e il nostro porto è aperto e pronto ad accoglierla. I migranti salvati in mare vanno fatti sbarcare, curati e rifocillati”. “Mi chiedo però – ha aggiunto Martello – perché il 6 e 7 marzo scorsi sono entrate in porto due barche senza bandiera, non italiane, e i migranti sono stati prelevati e accompagnati dai carabinieri nel centro di accoglienza”. “Chi non rispetta le regole e arriva come vuole viene fatto entrare, chi rispetta le regole viene bloccato. A Lampedusa gli sbarchi non sono mai finiti. Arrivano nel silenzio. Piccole barche con motori fuori bordo con una ventina di persone alla volta. Ma Lampedusa non viene mai nominata…”.

La posizione dell’altro Vicepremier, Luigi Di Maio, è relativamente distante da quella di Salvini. Il Ministro del Lavoro ha infatti affermato: “Il Governo è già al lavoro in queste ore. Stiamo verificando le condizioni delle persone a bordo, perché i salvataggi e le vite umane sono la nostra priorità. Questa ONG da quello che sembra, ancora una volta, non ha rispettato le regole. La novità è che batte bandiera italiana e questo può essere un modo per far rispettare meglio le regole”.

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