Politica

PRESCRIZIONE: LA MAGGIORANZA SI SPACCA

La proposta di Legge Costa viene battuta in Commissione Giustizia della Camera con un solo voto di scarto. PD, M5S e LeU votano Sì mentre Italia Viva vota No con l'opposizione

Acque agitata nella maggioranza che sul banco di prova della prescrizione, ha subito una spaccatura di non poco conto. In Commissione Giustizia della Camera infatti, il Partito Democratico, il Movimento Cinque Stelle e Liberi e Uguali hanno votato per bloccare, tramite un emendamento mirato, la proposta di Legge Costa. Diversamente ha fatto Italia Viva che ha votato a favore insieme al Centrodestra. Alla fine, PD, M5S e LeU hanno avuto la meglio: l’emendamento è passato con 23 voti favorevoli; contrari, 22. Una vittoria quindi assolutamente risicata.

Tuttavia, il percorso della proposta di Legge Costa non ha ancora concluso del tutto il suo cammino: approderà comunque alla Camera il prossimo 27 gennaio, sebben gravata dal voto contrario espresso dalla Commissione Giustizia.

Enrico Costa, parlamentare di Forza Italia ed autore della proposta di Legge, ha commentato caustico affermando che la maggioranza “ha segnato un gol decisivo grazie all’arbitro, la presidente della Commissione, che finora non aveva mai votato, ma è solo il primo tempo. Il secondo si giocherà in Aula e siamo sicuri di poter ribaltare il risultato”. “Per noi – ha aggiunto Costa – è comunque un risultato politico significativo”.

Toni diversi invece dal Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede il quale ha affermato: “Prendo atto che la proposta di Forza Italia sulla prescrizione è stata bocciata”. “Continuo a lavorare per garantire processi con tempi brevi e nei prossimi giorni manderò il nuovo testo della riforma del processo penale, sulla base di quanto emerso nell’ultimo vertice di maggioranza. I cittadini chiedono una giustizia più veloce ed efficiente e dopo l’ultimo vertice ci sono tutti i presupposti per dare finalmente una risposta concreta”, ha aggiunto il Guardasigilli.

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi ha spiegato il motivo del “voto ribelle” da parte della sua formazione politica. “Abbiamo votato per riportare in vigore la legge del governo Renzi redatta dal ministro della Giustizia, che si chiamava Andrea Orlando. Abbiamo votato per dire: non è possibile che ci sia un processo senza fine. Siamo rimasti fedeli alla legge Orlando”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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