Running

Running: il recupero e alcuni suggerimenti per migliorare questa fase

A soffrire di più sono le persone meno allenate

Bentornati nella rubrica dedicata al running. Oggi parleremo della fase di recupero; è un argomento che abbiamo già trattato in passato su questa pagina, ma siccome sorgono con frequenza sempre maggiore domande sulla sua utilità e sulle modalità del suo svolgimento, è opportuno fornire qualche nuovo dettaglio.

Partiamo da una premessa irrinunciabile: affinché ciascuno degli allenamenti che effettuiamo ci procuri dei benefici, è necessario che essi vengano poi “assorbiti” dal nostro organismo, la cui capacità di recupero dopo uno sforzo non è illimitata. Se lo sforzo generato dall’allenamento supera la capacità del nostro organismo di assorbire la fatica e di recuperare le energie, non otterremo miglioramenti nelle nostre prestazioni, ma, al contrario, con tutta probabilità queste saranno destinate a peggiorare.

Questa conseguenza si può verificare per via di un eccessivo carico di allenamento, che può dipendere dai troppi chilometri percorsi, o da una seduta troppo prolungata, oppure, ultimo ma non meno importante, dalle troppe sessioni di allenamento. Allo stesso modo, questo rischio è maggiore nei runner che si allenano poco. Se l’allenamento effettuato è superiore alle capacità di cui il corpo dispone in quel momento, il riequilibrio del livello fisiologico richiederà molto più tempo.

Per ovvie ragioni, a soffrire di più e ad avvertire maggiormente il senso di fatica, sono le persone meno allenate; e non si tratta solo di “stanchezza e affaticamento” a livello fisico, bensì anche mentale. Lo stress si accumula costantemente e per smaltirlo servono sempre alcuni giorni; tuttavia, più il corpo sarà allenato ed in forma, e sempre meno saranno i malesseri. Dal punto di vista pratico, un piccolo consiglio è di aumentare progressivamente il chilometraggio delle sessioni di corsa, così da incrementare il serbatoio aerobico.

La corsa di recupero lenta è dunque fondamentale e garantisce alcuni innegabili benefici:
aumenta gli enzimi aerobici, che rendono più efficiente il relativo metabolismo energetico;
intensifica la rete dei capillari, così da rendere maggiore l’apporto dei piccolissimi vasi sanguigni che conducono il sangue alle fibre muscolari;
accresce il volume e la capacità di pompaggio del cuore, che ad ogni contrazione spinge così più sangue verso i muscoli.

Alla luce di queste considerazioni, non si dovrebbero quindi nutrire ulteriori esitazioni circa l’opportunità di percorrere più chilometri; si deduce infatti facilmente che ogni sforzo viene tollerato dal corpo con maggior efficacia ed il recupero si accorcia. A questo punto, non mi resta che salutarvi, ricordarvi di scrivermi per dubbi e curiosità, con l’augurio, come sempre, di buone corse a tutti.

Antonio De Vito

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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