Amore

San Valentino: un’emozione da vivere o solo un’astuta ricorrenza?

Stiamo insieme da pochissimo tempo: regalo sì o no?

Carissimi Amici, carissime Amiche, eccoci di nuovo a San Valentino – ovvero il Patrono degli Innamorati – e non credo vi sia ricorrenza considerata più astuta sotto il profilo commerciale.

Una totale distonia tra vetrine  decorate a tema, messaggi pubblicitari ed un susseguirsi di affermazioni intrise di sufficienza, la cui essenza -espressa in toni consapevoli, intellettuali o qualunquistici – è riconducibile alla superficialità nel voler correlare l’espressione  di un sentimento al dono di fiori, profumi o cioccolatini. Per amore di battuta mi sovviene di ricordare che sono ben accetti anche preziosi gioielli e prestigiosi orologi, tuttavia il concetto non cambia e, San Valentino, resta relegata tra le feste “inutili”, tanto per conferirle un eufemismo, purtroppo neppure dignitoso.

Ogni anno mi chiedo il perché di tanto accanimento avversativo nei confronti della celebrazioneche, a mio parere, dovrebbe essere annoverata tra le più belle: festeggiare il “noi due”, dedicando un giorno atto a sottolineare il sentimento più bello che unisce una coppia e che non mi pare così diverso dal significare simbolicamente altri ruoli, socialmente (quasi) indiscussi.

Ammetto che, diversamente da tutte le altre ricorrenze, San Valentino, può creare equivoci imbarazzantiper le “quasi coppie”, ovvero per due persone ai primi approcci o nell’immediata fase successiva di conoscenza intima. Lei pensa “se gli faccio un regalo… potrei apparire la fidanzata “appiccicosa” che chissà cosa si è messa in testa, dopo solo qualche incontro”; lui pensa “se le faccio un regalo… mi espongo e non sono pronto”.Questo processo mentale, per ironia della sorte, enfatizza quanto esporsi emozionalmente – seppur non ancora sentimentalmente – sia considerato ben più “pericoloso” dell’offrirsi sessualmente.

A tale proposito, vi racconto la mia esperienza di diciassettenne che conobbe l’attuale marito – allora ventiquattrenne – l’8 gennaio… dunque non molto lontano dal “fatidico” giorno.

Come sapete, sono da sempre un’inguaribile romantica e figuratevi se allora non ero speranzosa di ricevere un dono – oltreché di porgerlo – tuttavia, non avrei retto all’umiliazione di offrire un regalo e non riceverlo.Fu così che acquistai una penna – il pacchettino era piccolo e potevo pertanto nasconderlo nella borsa, insieme con la mia eventuale delusione, salvando almeno la dignità,  qualora… – ma quando vidi sul sedile posteriore della sua auto una grande confezione composta da due bellissimi pupazzi poggiata su una base di cioccolatini… provai  un’emozione così forte e bella che non scorderò mai.

L’amore o anche “solo” i suoi prodromi, a prescindere dagli sviluppi futuri, offrono emozioni da vivere nel “qui ed ora”. Perché rinunciarvi?Buon San Valentino a tutti!

Un abbraccio!

Daniela Cavallini


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