Speciale Russia 2018

Verso il Mondiale di calcio Russia 2018

Gli stadi, le escluse, le esordienti, i ritorni

La marcia di avvicinamento al Mondiale di Russia è ormai prossima al proprio completamento; giovedì sera lo stadio “Lužniki” di Mosca sarà teatro del primo confronto della rassegna, con i padroni di casa ad aprire le ostilità del gruppo A contro l’Arabia Saudita. Nello stesso impianto, il 15 luglio verrà disputato l’atto conclusivo della manifestazione.

Per la prima volta il torneo si disputa nella “Terra degli Zar”, in cui sono stati allestiti dodici stadi. Mosca sarà l’unica città a mettere a disposizione due impianti; oltre al “Lužniki” (in cui si disputeranno complessivamente sette partite), infatti, anche l'”Otkrytie Arena”, tempio dello Spartak Mosca, ospiterà cinque incontri. La “Zenit Arena” di San Pietroburgo, con la sua sensazionale vista sul Golfo di Finlandia, farà da suggestivo scenario a sette confronti; non meno particolare è poi l'”Arena Baltika” di Kaliningrad, exclave incastonata tra Polonia e Lituania, che ospiterà quattro incontri. Alla “Kazan Arena”, fortino del Rubin, le partite saranno sei, così come allo “Strelka Stadium” affacciato sul Volga a Nižnij Novgorod; altrettanti, poi, saranno i match di scena allo “Spheroid” di Samara. La “Volgograd Arena”, stadio di casa del Rotor ospiterà quattro incontri, tanti quanti la “Mordovija Arena” di Saransk; alla “Rostov Arena” ubicata lì dove il Don sfocia nel Mar di Marmara, le partite saranno invece cinque. Soci, appollaiata sul Mar Nero, vedrà disputarsi sei incontri al “Fist”, che nel 2014 ospitò i Giochi olimpici invernali; allo stadio “Centrale” di Ekaterinenburg, unica città al di là degli Urali coinvolta nella manifestazione, si giocheranno complessivamente quattro partite.

In nessuno di questi stadi, per l’amarezza del tifo italiano, si potrà assistere alle gesta della Nazionale azzurra, caduta negli spareggi contro la Svezia. La nostra rappresentativa, tuttavia, non è la sola nobile esclusa dal Mondiale; quanto alle grandi europee, mancherà infatti anche l’Olanda (assente anche da Euro 2016) a cui non è bastato un curriculum con tre finali mondiali per andare oltre il secondo posto nel proprio girone qualificatorio, a pari merito proprio con la Svezia che avrebbe poi giustiziato l’Italia. Non può poi passare sotto silenzio l’esclusione del Cile, detentore della Coppa America (di cui ha vinto le ultime due edizioni) dopo un torneo di qualificazione chiuso mestamente in sesta posizione. Anche il Camerun, campione d’Africa in carica, dovrà guardare il Mondiale da casa; oltre ai “Leoni indomabili”, anche la compagine degli Stati Uniti sarà un’esclusa eccellente, a distanza di 32 anni dall’ultima volta. Gli americani hanno infatti gettato alle ortiche una qualificazione che avevano già in tasca perdendo per 2-1 contro Trinidad e Tobago nell’ultimo incontro del girone; la sconfitta è poi divenuta sanguinosa per effetto delle contestuali vittorie di Panama e Honduras che hanno fatto precipitare la Nazionale a stelle e strisce al terzo posto, insufficiente per volare in Russia.

Sono due, poi, le esordienti assolute alla rassegna mondiale. Panama ha ottenuto il pass in modo convulso all’ultima giornata del girone CONCACAF battendo per 2-1 Costa Rica, con i “Canaleros” che hanno però beneficiato della convalida di un gol fantasma. Al battesimo nella manifestazione c’è inoltre l’Islanda, che continua a dare seguito alla propria crescita calcistica dopo aver solo sfiorato il Mondiale quattro anni fa (sconfitta agli spareggi con la Croazia) e dopo aver ben figurato agli Europei del 2016, quando la marcia nordica si interruppe nei quarti contro la Francia, solo dopo aver però ottenuto negli ottavi lo scalpo dell’Inghilterra.

Tornano infine al Mondiale dopo una lunga assenza tre Nazionali africane (Senegal, Marocco ed Egitto) e il Perù. Il Senegal è alla seconda partecipazione ad un Mondiale; nell’esordio del 2002 i “Leoni della Teranga” rappresentarono un’autentica rivelazione quando nel primo match del torneo sconfissero la Francia (all’epoca campione del Mondo e d’Europa) per poi arrivare fino ai quarti di finale, quando la Turchia si frappose alla prosecuzione del sogno. Vent’anni dopo l’ultima volta, a Francia 1998, può rivivere l’emozione di un Mondiale anche il Marocco, giunto alla quinta partecipazione, che ha sperimentato il proprio picco negli ottavi di finale conquistati a Messico 1986, quando i “Leoni dell’Atlante” capitolarono al cospetto della Germania Ovest, poi finalista perdente contro l’Argentina. Per l’Egitto, guidato da Hector Cuper, si tratta invece della terza presenza complessiva alla kermesse; i “Faraoni” infatti hanno preso parte finora ad entrambe le edizioni disputate in Italia, nel 1934 (sconfitta negli ottavi per 4-2 con l’Ungheria) e nel 1990 (fuori al primo turno). C’è grande trepidazione, infine, in Perù per una partecipazione al Mondiale che manca da Spagna 1982, quando si esaurì una generazione di grandi talenti che vedeva tra i propri protagonisti anche Geronimo Barbadillo, successivamente approdato ad Avellino e Udine. La “Blanquirroja” è alla quinta partecipazione della propria storia e può vantare un glorioso quarto di finale a Messico 1970, quando i futuri campioni del Brasile si imposero per 4-2.

Gigi Bria

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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