Voce alla birra

VOCE ALLA BIRRA. La Australian Sparkling Ale

Una storia che va avanti dal 1862

Care amiche e cari amici de La Voce, ci eravamo salutati la settimana scorsa con la mia promessa di condurvi in un lontano Continente per degustare la specialità birraria locale. Mantengo la mia promessa e vi faccio sbarcare nella terra più lontana dall’Italia: l’Australia, la terra della Australian Sparkling Ale.

La Australian Sparkling Ale, affonda le sue radici nella metà del 19° Secolo. Non è particolarmente alcolica ed all’olfatto come al gusto propone un concerto delle sue materie prime, vivacizzate dal tipo di lievito impiegato nella produzione. La sua spillatura dalla bottiglia è qualcosa di veramente molto particolare. Andiamo a conoscerla meglio nella sua storia e nelle sue caratteristiche organolettiche.

AUSTRALIAN SPARKLING ALE

Fermentazione: alta
Classificazione legale: da normale a speciale
Classificazione commerciale: Specialità
Storia: 19° Secolo – Coopers è stata la prima birreria nel 1862 a produrre questa tipologia. Ancora oggi, la spillatura in bottiglia è uno spettacolo: alcuni, per mescolare i lieviti, fanno rotolare la bottiglia lungo il bancone e poi la versano nel bicchiere. Altri ne versano una parte nel bicchiere e poi agitano la bottiglia per inserire il resto dei lieviti. Alla spina invece, consigliano di stoccare i fusti sottosopra per mescolare correttamente i lieviti.
Ingredienti: acqua con carbonati bassi e solfati moderati. Malti australiani a 2 e a 6 file. Cristal per regolare il colore e zucchero per diluire il contenuto di azoto. Tradizionalmente si utilizzavano luppoli Cluster e Goldings. Dal 1960 si utilizza il Pride o il Ringwood. Lievito bassa.
Note: liscia ed equilibrata, tutte le materie prime si fondono con armonia. Il carattere frizzante si basa sulla tipologia del lievito.
Aspetto: da ambrato chiaro a ramato intenso. Poca schiuma.
Area olfattiva prevalente: prevale il floreale del luppolo. Sentori di caramello del malto e di esteri fruttati.
Area gustativa prevalente: amaro supportato dal dolce del malto. Note di nocciola. Chiusura secca.
Grado alcolico: da 4,5 a 6
Temperatura di servizio: da 6 a 8° C

La prossima settimana rientreremo nel Vecchio Continente dove vorrò proporvi una tipologia la cui storia saprà affascinarvi. Vedrete che non resterete delusi.

A presto e… salute!

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo

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