Care amiche e cari amici de La Voce, proseguiamo nel nostro viaggio birrario in terra belga e lo facciamo cominciando a prepararci all’arrivo della bella stagione e del caldo. Che c’è di meglio di una birra fresca per combattere l’arsura data dalle temperature estive? La risposta è: una Strong Belgian Ale.
Si tratta di una produzione miratamente realizzata proprio per i mesi caldi dell’anno e studiata per non alterarne il sapore nel periodo al quale è destinata. La Strong Belgian Ale è una tipologia che va incontro a qualunque esigenza: è apprezzata da coloro i quali non amano gradazioni alcoliche particolarmente elevate, ma ne esistono anche per chi l’alcol lo regge senza difficoltà. Andiamo a conoscerla da vicino.
STRONG BELGIAN ALE (SAISON)
Fermentazione: alta
Classificazione legale: da normale a doppio malto
Classificazione commerciale: specialità
Storia: 19° Secolo – originariamente prodotta in case coloniche della Vallonia alla fine della stagione fredda, pronta per soddisfare la sete nei mesi più caldi. Una birra sufficientemente alcolica per resistere qualche mese ma con caratteristiche dissetanti.
Ingredienti: acqua tipo dura; mix di malti: Pils, Monaco, Vienna. In alcuni casi, mais e frumento. Luppoli: Stiria o East Kent Goldings, spesso speziati. Lievito alta e in alcuni casi, anche lactobacillus.
Note: esistono diverse variabili, dalla più leggera per i pasti, alle più alcoliche e scure da degustazione. In media sono ben luppolate e rinfrescanti.
Aspetto: ambrato ramato. Molta schiuma.
Area olfattiva prevalente: prevale il fruttato e il luppolato. Note di floreale e speziato.
Area gustativa prevalente: concerto di sapori: fruttato e speziato. Finale equilibrato tra morbidezza e acidità.
Grado alcolico: da 3,5 a 9,5
Temperatura di servizio: da 7 a 9° C
La prossima settimana resteremo in Belgio e andremo a scoprire come questa terra si sia ispirata alle produzioni birrarie britanniche per produrre nel 1600… vi lascio con questa curiosità.
A presto e… salute!
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