Affari legali

AFFARI LEGALI. Acquisto e vendita merce contraffatta

Quali rischi si corrono?

Tempo fa si era già parlato dell’acquisto di capi contraffatti, partendo dal presupposto che chiunque abbia avuto la tentazione almeno una volta nella vita di comprare a quattro soldi un oggetto quasi del tutto identico a quello commercializzato da qualche nota azienda e dal prezzo decisamente salato.

Già in passato abbiamo chiarito che l’incauto ed occasionale gesto del compratore – purché finalizzato all’uso personale e non alla rivendita a terzi – non sia classificabile come reato, ma è comunque punito con una sanzione amministrativa pecuniaria l’acquirente di oggetti che, in ragione della loro qualità o per la condizione di chi le offre sul mercato, inducano a ritenere che siano state violate le norme in materia di origine e provenienza dei prodotti ed in tema di proprietà industriale.

Abbiamo già accennato che qualora l’acquisto sia invece effettuato da un soggetto diverso dal consumatore finale, come nel caso di un operatore commerciale o di un importatore, al di là della possibilità che si ravvisino reati specifici (e severamente puniti dal codice penale) quali la ricettazione o l’acquisto di cose di illecita provenienza, l’entità della sanzione pecuniaria possa essere davvero molto più alta.

E proprio a questo proposito è il caso di evidenziare che finalmente la giurisprudenza abbia un indirizzo pressoché univoco, ritenendo che la palese grossolanità dell’imitazione non escluda a priori la configurazione del reato da parte di chi acquisti merce contraffatta e la rivenda al dettaglio, il quale semmai non è punibile nell’eventualità in cui emerga la particolare tenuità del fatto, ricollegabile ad un episodio isolato e non ad una condotta abituale da cui vengano tratti i mezzi di sostentamento.

Con l’evoluzione della tecnologia, poi, la vendita di merce contraffatta non avviene più solo nelle classiche bancarelle improvvisate e gestite per lo più da stranieri, ma coinvolge persino una fitta rete di negozi on line, i cui prodotti spesso sono pubblicizzati grazie ai cosiddetti social network. Di recente, infatti, con il coordinamento dell’Europol, ha avuto luogo una massiccia operazione volta a sventare la vendita su larga scala di capi non autentici.

Roberta Romeo

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