Affari legali

AFFARI LEGALI. Bullismo e risarcimento del danno

Quando sono responsabili i genitori?

Tra i fenomeni di cui in passato non si è mai sentito parlare, se non in sporadiche occasioni, vi è anche quello del cosiddetto bullismo giovanile, che si è diffuso negli ultimi anni prendendo una piega a dir poco preoccupante.

Inutile ribadire che le responsabilità per tale stato di cose vadano ricercate, prima ancora che nell’ambito scolastico, in quello familiare.

La responsabilità genitoriale affonda le proprie radici nell’art. 30 della Costituzione, che prevedendo l’obbligo di mantenimento, educazione ed istruzione dei figli da parte dei genitori, a prescindere dal fatto che siano nati in costanza di matrimonio o meno, pone in capo a madri e padri – in forza di altre disposizioni contenute nel codice civile – l’obbligo del risarcimento del danno cagionato dalla prole ai terzi, salvo provino di non aver potuto impedire il fatto.

Qualora non venga fornita tale prova, che si sostanzia fondamentalmente nella dimostrazione di aver insegnato ai figli il rispetto delle regole volte alla pacifica convivenza tra i consociati, ma emerga di converso un’inadeguatezza di fondo dell’educazione impartita e della vigilanza esercitata sul minore, si configura una responsabilità dei genitori per il fatto illecito commesso dal figliolo.

Secondo il recente orientamento giurisprudenziale, detta inadeguatezza può essere desunta, in mancanza di prova contraria, dalle modalità con cui si è estrinsecato lo stesso fatto illecito, da cui si può evincere piuttosto agevolmente il grado di maturità e di educazione del ragazzo, riconducibili al mancato adempimento dei doveri che gravano per legge sui genitori.

La Cassazione, peraltro, ha tenuto a precisare, con sentenza n. 24474 del 2014, come non possa valere il ragionamento contrario, ossia quello che porterebbe a desumere dalle modalità del fatto illecito l’adeguatezza dell’educazione impartita e della vigilanza esercitata.

Si è perso ormai il conto delle pronunce che, ravvisando la responsabilità di cui si discute in capo ai genitori inadempienti, abbiano condannato questi ultimi al risarcimento di tutti i danni alle parti lese.

Tuttavia, mamma e papà non devono rispondere delle azioni dei figli solo quando questi siano i “cattivi” della situazione, bensì anche nell’ipotesi in cui fingano, per vari motivi di cui sarebbe interessare comprendere la natura, di essere le “vittime” dei bulli, come accaduto in Liguria pochi mesi fa.

Il Tribunale di Savona questo inverno ha infatti condannato i genitori di un ragazzo che aveva ingiustamente accusato di bullismo un coetaneo, a pagare una cifra abbastanza significativa in favore del presunto colpevole, che in realtà non aveva mai vessato il compagno, e di sua madre.

Anche in questo caso all’organo giudicante è apparsa chiara la responsabilità della famiglia della finta vittima, poiché una simile, calunniosa menzogna non potrebbe che derivare dall’assoluta mancanza di un’educazione idonea negli anni più importanti della crescita.

Roberta Romeo

Studio legale EGIDI
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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo

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