Affari legali

AFFARI LEGALI. Danno da morte: quando spetta il risarcimento agli eredi?

Una situazione che coinvolge direttamente il superstite come soggetto passivo leso

Nelle ipotesi di decesso di una persona conseguente ad atto illecito – esempio tipico, è il caso di morte causata da incidente stradale – è da tempo consolidato l’orientamento giurisprudenziale che riconosce la risarcibilità del danno non patrimoniale causato ai prossimi congiunti e correlato al turbamento psichico derivante dalla perdita del familiare. Trattasi, in questo caso, di un danno che coinvolge direttamente il superstite come soggetto passivo leso; di talché, la relativa pretesa risarcitoria viene fatta valere “iure proprio”.

Tuttavia, negli ultimi anni si è discusso ampiamente in ordine alla possibilità per il congiunto stesso di vantare un separato e diverso diritto, sempre ricollegato alla morte della persona cara, ma che sia originariamente nella titolarità di quest’ultima, salvo venire poi trasmesso – con la sua morte – al familiare per effetto della successione ereditaria. Ci si riferisce al cosiddetto “danno catastrofale”, ossia al danno consistente nell’evento morte, in quanto lesione del “diritto alla vita” del deceduto. Siffatta tipologia di lesione sarebbe, a determinate condizioni, fonte di un diritto risarcitorio che, nato originariamente in capo al titolare del bene giuridico leso, transiterebbe agli eredi del medesimo.

La questione era divenuta negli ultimi anni oggetto di un contrasto in seno alle sezioni semplici della Corte di Cassazione, allorché ad un orientamento consolidatosi nel tempo (la prima pronuncia risale addirittura al 1925), in senso piuttosto restrittivo, si era contrapposta di recente una diversa opinione che, al contrario, riteneva la tipologia di danno qui in esame come in ogni caso risarcibile.

A dirimere il contrasto sono intervenute, nel 2015, le Sezioni Unite della Suprema Corte, le quali, seguendo sostanzialmente l’interpretazione più tradizionale, anche sulla scia degli orientamenti rigorosi espressi in materia di risarcibilità dei danni non patrimoniali da atto illecito in generale a partire dal novembre 2008, hanno sostanzialmente circoscritto le ipotesi in cui il danno catastrofale possa essere oggetto di risarcimento iure hereditatis da parte del prossimo congiunto, a quelle in cui tra l’evento lesivo dell’integrità fisica del soggetto deceduto ed il successivo, effettivo decesso (in conseguenza dell’evento lesivo primario) sia intercorso un apprezzabile lasso di tempo.

Sul concetto di “apprezzabile lasso di tempo”, pericolosa locuzione tecnico-giuridica che apre il campo alla consueta incertezza del diritto, ci soffermeremo nel prossimo articolo della rubrica dedicata agli affari legali.

Roberta Romeo

Studio legale EGIDI
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Tel. 02.28381582

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo

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