Le donne sono vento

LE DONNE SONO VENTO. Cixi, l’imperatrice a cui piacevano i riformatori

Oggi voglio parlare del personaggio descritto in un libro, la cui autrice è Jung Chang ed edito da Longanesi: l’imperatrice Cixi.

È una biografia storica che narra la figura di una donna straordinaria, scelta come concubina nel 1851, all’età di poco più di 15 anni, dall’imperatore Xianfeng e divenuta imperatrice madre, governando la Cina per oltre 40 anni e traghettandola nell’età moderna. Il destino giocò le sue carte facendole mettere al mondo l’unico figlio maschio dell’imperatore, motivo per il quale venne elevata di rango; nel 1861 moriva l’imperatore Xiangfen nominando erede il figlio, Tongzhi, e Cixi riuscì a farsi nominare Imperatrice reggente dopo complotti e intrighi a corte. Il figlio, di salute cagionevole e comportamenti dissoluti, non governerà mai davvero e alla sua morte, nel 1876, Cixi farà nominare erede un nipote di soli 4 anni, rendendo così possibile gestire pienamente il potere.

Donna dalle straordinarie qualità di curiosità e apertura mentale, inizierà a trattare con l’Occidente per portare innovazione al ristretto mondo cinese, destinato al declino fermo com’era nella sua struttura rigida. Cixi si troverà a essere imperatrice in un mondo che rifiutava le donne al potere. Dietro a un paravento, poiché le donne non potevano mostrarsi, detterà ordini e intreccerà rapporti con gli emissari dei paesi orientali, intessendo una vasta rete di accordi che risulteranno decisivi per la rinascita del paese. I conflitti cui dovrà far fronte sono innumerevoli. Famosa la rivolta dei Boxer, nati dalla rivolta popolare dopo che la Germania bruciò centinaia di case e uccise un gran numero di abitanti. A questo movimento si unì un gran numero di persone che incolpò gli stranieri di tutti i mali del Paese, provocando una dilagata violenza anticristiana. Cixi appoggerà la rivolta popolare, sapendo che era meglio esserne a capo che contro, punendo al contempo severamente i responsabili che approfittavano delle scorribande per danneggiare il proprio popolo. Per questo aveva seguito, veniva considerata equanime.

Nel 1899 l’Italia pretese la cessione di uno scalo navale nella baia di Sanmen; in realtà voleva possedere parte della Cina. Altre potenze europee seguiranno questo esempio aspettandosi che la Cina cada in ginocchio. Ma questa volta le minacce non sortiranno lo stesso effetto del passato: a capo della Cina c’è Cixi e gli occidentali si troveranno ad osservare che “con grande sorpresa dell’Italia e di chiunque altro, la Cina ha opposto un ostinato rifiuto.”

Cixi non mostrerà nessuna debolezza, nell’obiettiva comprensione che la Cina non sarebbe uscita indenne se non aprendosi all’Occidente. Il suo appello al popolo fu il seguente: “Le nazioni occidentali accerchiano il nostro impero. Se non ci decidiamo ad adottare i loro metodi, la nostra rovina è ineluttabile.”

Le riforme apportate furono decisive. Come la stessa Chang dice nell’epilogo: “L’imperatrice Cixi lasciò un’eredità imponente…compì la transizione della Cina dal Medioevo all’epoca moderna. Con la sua leadrship il paese iniziò ad acquisire tutti gli attributi di uno Stato moderno: le ferrovie, l’elettricità, il telegrafo, il telefono, la medicina occidentale, un esercito e una flotta di stampo moderno…”

Sempre sull’orlo di guerre con i paesi occidentali e gli scandali della corte, che definiva diabolico tutto il processo, Cixi portò innovazione un passo alla volta, con grande diplomazia e ottenendo l’appoggio del popolo. Creò il Ministero dell’Agricoltura, delle Tecniche e del

Commercio, distribuì ai contadini i terreni non utilizzati, incoraggiò il giornalismo politico, fondò la prima università di Pechino e soprattutto aprì le porte agli occidentali.

Iniziò a concludere accordi per inviare studenti cinesi all’estero. Yung Wing fu il primo cinese a laurearsi all’Università di Yale e divenne l’artefice del programma d’invio degli adolescenti cinesi in America a scopo di studio. Insieme a Wu Tingfang trasformeranno la Cina su base del modello occidentale conservando verso di esso grande ammirazione. A questo proposito Wu scriverà: “Quando un orientale ha vissuto tutta la vita nel suo Paese dove la volontà del sovrano è suprema e mette piede per la prima volta sul suolo degli Stati Uniti, respira un’atmosfera che non ha nulla in comune con ciò che conosce e prova sensazioni curiose e assolutamente nuove.”

Cixi morì nel 1908. Dopo di lei l’ultimo imperatore durò solo tre anni: la proclamazione della Repubblica di Cina avvenne nel 1912.

Patrizia Massi

Immagine: www.alamy.com

Mostra Altro

Patrizia Massi

Il più grande destino è quello di imparare molte cose
Pulsante per tornare all'inizio