Le donne sono vento

LE DONNE SONO VENTO. Inge Morath

L’arte della fotografia

Dal 28 febbraio e fino al 9 giugno 2019 a Treviso, Casa dei Carraresi della Fondazione Cassamarca ospita la mostra: “Inge Morath. La vita. La fotografia”. Oltre 150 fotografie e documenti che illustrano una vita straordinaria, fatta di viaggi, incontri, personaggi famosi e occasioni afferrate sulla strada del successo.

Inge Morath nasce in Austria nel 1923 e fa inizialmente del giornalismo la sua professione. La sua vena artistica si sviluppa unendo le parole alle immagini, cosa che la contraddistingue da tutti i suoi colleghi. Inizia a fotografare nel 1951, a Londra, durante uno dei suoi numerosi viaggi. Molti sono infatti i reportage che testimoniano le varie località visitate in tutto il mondo. Fotografie che evidenziano la sua sensibilità, anche nel cogliere particolari che esaltano la forza dello spirito umano nelle varie epoche in cui ha vissuto. La Seconda Guerra Mondiale farà emergere dalle fotografie la forza della resistenza dell’uomo, diventando un vero e acclamato documento della vita di quegli anni.

Proprio a causa della profondità evidenziata dalle sue fotografie, con la quale sapeva raccontare anche personaggi famosi da lei ritratti, diventerà la prima donna a entrare nell’esclusiva Magnum Photos Agency di New York, l’agenzia più importante al mondo fondata fra gli altri da Robert Capa e Henri Cartier-Bresson; Capa conoscerà Inge a Parigi dove ebbe inizio una collaborazione di tipo giornalistico. Ma quando Capa vide le sue fotografie rimase colpito dalla genialità dell’artista e la fece entrare alla Magnum. Fu proprio questa occasione che le consentì di viaggiare molto in Europa, Nord Africa e Medio Oriente. Inge collaborerà con la Magnum per più di cinquant’anni.

Il libro “Inge Morath: One Style” edito da Abrams, famosa casa editrice statunitense fondata nel 1949 e che fu la prima specializzarsi nelle pubblicazioni d’arte e illustrate, è dedicato alla sua arte. Un libro che ben racconta, tramite le immagini, un pezzo di storia della moda e dei personaggi del dopoguerra, dagli anni ’50 agli anni ’60, in Inghilterra, Francia e Stati Uniti. Mostra le sessioni che la Morath ebbe con Ingrid Bergman e Audrey Hepburn, la famosa Quinta Strada, ma anche comuni ragazze alla scoperta di Parigi, lo splendore della società, così come lavoratrici, attrici e scrittori del mondo di quegli anni, esprimendo gioia e spirito giocoso. Perché nonostante la sua arte sia stata inevitabilmente segnata dall’esperienza della guerra, e forse per questo divenne più profonda sapendo fermare con l’obiettivo aspetti fugaci invisibili alla visione d’insieme, la Morath non intese mai evidenziare nei suoi scatti la drammaticità e il dolore della vita, bensì avvicinarsi in punta di piedi all’aspetto più vero. Nei suoi molti ritratti alle persone, che fossero famose o comuni, sapeva cogliere i movimenti profondi dell’animo umano, mettendo a nudo i personaggi semplicemente con uno scatto.

Le sue biografie dicono che si trovava a proprio agio ovunque e che avesse serena determinazione nel seguire la sua passione, arrivò a studiare il mandarino per ottenere un visto e recarsi in Cina, realizzando stupendi reportage anche nei suoi viaggi successivi fatti insieme al marito, lo sceneggiatore Arthur Miller, con il quale condivise nella vita numerosi progetti in giro per il mondo. Con Miller la Morath si stabilì definitivamente negli Stati Uniti.

Lo conobbe durante un reportage fotografico su Marilyn Monroe, alla quale Miller era legato da un burrascoso matrimonio. Per questa circostanza Inge Morath è ricordata maggiormente dal grande pubblico. Come dirà lo stesso Miller: “Inge ha scattato relativamente poche foto, quando ha puntato la fotocamera ha sentito una certa responsabilità per quello che stava guardando. Le sue foto di Marilyn sono particolarmente empatiche e commoventi in quanto ha colto l’angoscia di Marilyn sotto la sua celebrità, il dolore e la sua gioia nella vita”.

Quest’anno sarà assegnato il diciottesimo Premio Inge Morath 2019, istituito a partire dalla sua morte avvenuta nel 2002. La Magnum Foundation e la Inge Morath Estate annunciano una sovvenzione di $ 5.000 concessa a una fotografa di sesso femminile di età inferiore ai 30 anni, per sostenere il completamento di un progetto documentario a lungo termine. La vincitrice sarà selezionata da una giuria composta da fotografi della Magnum.

In una dichiarazione dell’Agenzia si legge: “Poiché Morath ha dedicato molto del suo entusiasmo a incoraggiare le fotografe donna, i suoi colleghi della Magnum Photos hanno istituito il premio Inge Morath in suo onore”.

Patrizia Massi

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Patrizia Massi

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