Amore

Rimpiangere un amore…

…Quando l’orgoglio privilegia il silenzio del cuore

Carissimi Amici, Carissime Amiche, focalizzando il mio pensiero su ogni espressione d’amore celata a favore di quell’ingombrante fardello chiamato orgoglio, oggi affronto l’ostinazione del silenzio perpetrata ai danni del cuore.

Penso a tutte quelle coppieche – ancora  in fase di assestamento –  si spezzano prematuramentein seguito ad un litigio ed a quelle che si lasciano pur di non “cedere e concedere”esimendosi dal considerare la possibilità di un accordo.  Coppie che, pur soffrendo– l’uno lontano e di nascosto dall’altra – si manifestano reciproca indifferenza, quando non ostentato – finto –  benessere.

Credo sia un comportamento davvero sleale, moralmente sadico oltreché masochista, agire l’orgoglio  che, se per qualche tempo può – forse –  appagare la superbia, ben presto potrebbe divenire causa di rimpianto.

Se è umiliante rincorrerequalcuno oltreché invadente – quando non addirittura persecutorioimporre la propria presenza a chi non ci vuole o non ci vuole più, altrettanto è un grossolano errore palesare atteggiamenti rinneganti – di chiusura –  a chi desideriamo e crediamo corrisponda i nostri sentimenti, in virtù dell’ego che urla  “se mi vuoi cedi tu per primo/a”.

Certo… nulla a che vedere con l’amore, tuttavia comportamenti atti a precluderne la nascita o lo sviluppo. Non a caso, negli esempi succitati,  ho utilizzato i verbi “desiderare e volere” anziché “amare”:  chi ama non ricorre ad alcuna  tattica e non quantifica torti e ragioni. Ama ed accetta l’altro perché “è”! Chi “vuole”, è dominato dalla bramosia del possessoovvero quel sentimento che talvolta induce in comportamenti “perversamente premeditati”, intrisi di risentimento, privi di spessore e dunque perdenti.

Diversamente,  il desiderio– quando non manipolato – è a mio parere degno di annoveramento tra i nobili sentimenti: non   è forse “lui” – il desiderio –  il preludio all’innamoramento ed all’amore?

Soventemente si confonde il desiderio con l’amoree lo considero un fraintendimento – sì – ma veniale, contrariamente all’equivoco che spesso accomuna l’orgoglio alla dignità, non considerando che l’orgoglioè proteso alla difesa di quello che abbiamo – ancora una volta ad esaltazione del possesso–  mentre la dignitàè insita nella difesa del proprio essere e nella tutela dei propri valori.  Ne deriva dunque che difendere la propria dignitàe pretenderne il rispetto,  assume un valore essenziale ed imprescindibile anche dai propri sentimenti.

Onde evitare illusioni – o peggio, inganni – personalmente credo nella chiarezza d’intenti – esplicitamente dichiarata –pur non trasgredendo  all’attenzione nei confronti della sensibilitàaltrui né al garbo espressivo. Questo concetto parrebbe rivolto solo a chi desidera un’avventura sessuale, fingendo adulazione, tuttavia,  credo sia altrettanto moralmente doveroso manifestare serenamente all’altro il nostro sentimento d’amore e l’annesso desiderio di progettualità.  Lapalissiano che ci si dichiari animati dalla speranza di riscontrare comunione d’intenti, ma anche in caso malauguratamente contrario, è comunque dovuto essere sinceri  al fine di non incappare – e non  far incappare l’altro – nella distonia sentimentale che  agisce come un veleno.

Un abbraccio!

Daniela Cavallini 

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