Voce alla birra

VOCE ALLA BIRRA. Per la notte di Capodanno, una Lupulus davvero speciale

I mastri birrai hanno scelto di non filtrarla, tantomeno pastorizzarla

Care Amiche e Cari Amici de La Voce, ormai il Natale ce lo siamo lasciati alle spalle. Qualche giorno ancora, giusto il tempo di riprenderci dalle mangiate e dalle bevute, che spero siano state per voi più che soddisfacenti ed occorrerà pensare al Capodanno. Come salutare nel modo migliore l’arrivo del 2020? A quale bottiglia di birra far saltare il tappo allo scoccare della fatidica mezzanotte che dal 31 dicembre ci traghetterà al 1° gennaio?

Per la vostra mezzanotte ho scelto la produzione di un birrificio dalla storia recente ma che ha saputo conquistare in breve tempo il palato degli intenditori. Siamo in Belgio, nelle Ardenne: qui, in un panorama boschivo incantato e circondato da un ruscello di fresca acqua, si trova una bellissima fattoria risalente al XVIII Secolo che, nel 2004, con il nome de “Les 3 Fourquets”, ha intrapreso la produzione di birra destinata alla commercializzazione dell’adiacente bistrot. Qualche anno dopo, nel 2007, ai mastri birrai viene in mente di creare qualcosa di esclusivo che sapesse unire l’eleganza di una bottiglia di champagne con il piacere di una birra tradizionale da poter essere degustata anche spillata dal fusto. Nasce così la Lupulus.

Il suo nome lo si deve proprio ai lupi che, secondo quanto tramandato da generazioni, avevano eletto quest’area geografica a loro territorio, provenienti pare dalla Slovenia, patria di luppoli dal prestigio mondiale. Il denominatore comune tra lupo e luppolo è dato da come i latini chiamavano la pianta: humulus lupulus, ovvero piccolo lupo umile. Ed il cerchio floro-faunistico si chiude.

La Lupulus che viene prodotta con impianti sì moderni ma nel rispetto delle tradizioni, pur proponendosi con profumi e sapori che non hanno precedenti, è una bionda dalla gradazione alcolica importante: parliamo infatti di 8,5% Vol. I mastri birrai hanno scelto di non filtrarla, tanto meno pastorizzarla garantendo così le sue caratteristiche organolettiche del tutto inalterate. Si rifermenta nelle bottiglie e nei fusti. Il luppolo, nella produzione della Lupulus, dalla caldaia alla fermentazione, fa la parte del leone ed anche i palati meno raffinati non possono non accorgersi di questa imperativa presenza. E’ suggeribile conservarla al pari di un vino di livello e servirla ad una temperatura compresa tra gli 8 ed i 12° C.

Sulla vostra tavola del cenone di Capodanno, vi invito a far troneggiare una Lupulus Magnum 2019 da 1,5 lt.: una birra realizzata in edizione limitata con l’impiego del luppolo Cryo Aloha. Una birra che mantiene tutte le caratteristiche sopracitate e vedrete che eccellente inizio d’anno!

A questo punto, non mi resta che augurarvi una buona fine 2019 ed un’eccellente 2020 che possa far avverare ogni vostro desiderio che custodite nella mente, nel cuore e nel boccale. Alla prossima!

Tanti auguri a tutti e… Salute!

Beer Story Tell

Mostra Altro

Beer Story Tell

Una bevanda dalla storia millenaria, narrata con passione attraverso la descrizione delle innumerevoli tipologie, produzioni ed abbinamenti gastronomici. In più, qualche chicca di attualità di questo affascinante mondo.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio