Champions League

Champions League: sconfitte indolori per Roma e Juve. Bianconeri primi nel girone

Dopo il martedì nero di Champions League, fatale ad Inter e Napoli, l’Europa non sorride neanche a Roma e Juventus, entrambe sconfitte, ma senza conseguenze, nell’ultimo incontro del proprio girone. Nel tardo pomeriggio i giallorossi, già certi della qualificazione e del secondo posto nel girone G, cadono contro il Viktoria Plzen per 2-1; con lo stesso risultato, ma più sorprendentemente, la Juventus cede a Berna contro lo Young Boys, conservando tuttavia il primato nel girone H in virtù della contemporanea sconfitta del Manchester United a Valencia.

Se Eusebio Di Francesco aspirava a trovare qualche risposta dai suoi, il periodo buio della squadra e il gelo di Plzen gliene hanno fornite ben poche; pur potendosi concedere di giocare a cuor leggero, la Roma perde per 2-1 contro il Viktoria (che doveva invece confermare il terzo posto nel raggruppamento) e infila la quinta partita consecutiva senza vittorie. Dopo un primo tempo senza reti, nella ripresa si consuma tutto nel giro di dieci minuti; al gol ceco di Kovaric al 62°, replica Under sei minuti dopo. Risolutivo, al minuto 72, è il gol del definitivo 2-1 di Chory, che regala l’Europa League ai padroni di casa. Il Viktoria Plzen, infatti, chiude in tal modo il girone a 7 punti, così come il CSKA Mosca, che al “Bernabeu” travolge per 3-0 i resti del Real Madrid, già certo del primato; i confronti diretti privilegiano però i cechi, che possono così proseguire il proprio cammino nell’Europa minore a discapito dei moscoviti.

Anche la Juventus conosce una serata storta sul sintetico dello “Stade de Suisse” di Berna, dove lo Young Boys si impone per 2-1; gli elvetici possono così fregiarsi di una vittoria di prestigio nell’economia della modesta storia del club, ma irrilevante ai fini della classifica del gruppo H, che già vedeva i padroni di casa ultimi ed estromessi da qualsiasi ulteriore coinvolgimento europeo. I bianconeri, che pure non avevano ancora acquisito la certezza aritmetica del primo posto, cadono comunque in piedi; il Manchester United, che ancora poteva ambire ad insidiare la supremazia della squadra di Allegri, perde infatti per 2-1 al “Mestalla” contro il Valencia (terzo nel girone e ammesso all’Europa League), lasciando così inalterati i vertici della graduatoria. Allegri non rinuncia a Cristiano Ronaldo, ma concede un turno di riposo a Chiellini (al suo posto Rugani), Matuidi e Dybala, a fronte dell’inserimento dal primo minuto di Bernardeschi e Douglas Costa sui lati. Cuadrado, schierato come falso terzino, deve fermarsi per un fastidio poco dopo il 20°; al suo posto entra Alex Sandro, che però alla mezz’ora si rende responsabile di una ingenuità su Ngamaleu, punita con il calcio di rigore dall’arbitro Stieler. Dagli undici metri, Hoarau angola l’1-0 svizzero. La pur evidente sproporzione tra le forze in campo non si traduce in una autentica reazione da parte dei bianconeri che, anzi, in contropiede incassano anche il raddoppio per merito ancora di Hoarau, la cui serata diventa così indimenticabile. L’ingresso in campo di Dybala dà frutto all’80°, quando l’argentino scaglia una botta dal limite per il 2-1 che riapre i giochi. Il risultato però non cambia più; il legno infatti ferma Ronaldo e lo stesso portoghese, successivamente, è in posizione irregolare e in traiettoria sul tiro vincente di Dybala, che viene annullato.

Nel gruppo E, finisce 3-3 e con un espulso per parte il decisivo scontro al vertice tra Ajax e Bayern Monaco; i bavaresi conservano così il primo posto chiudendo con 14 punti, mentre i lancieri seguono con 12. Il Benfica infligge all’AEK Atene la sesta sconfitta in sei partite (1-0 il finale) e accede così all’Europa League. Nel gruppo F, infine, il Manchester City rafforza il proprio primato vincendo per 2-1 in rimonta sull’Hoffenheim; il Lione pareggia invece 1-1 con lo Shakhtar Donetsk ed è secondo, mentre gli ucraini proseguono nell’Europa League.

Gigi Bria

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Gigi Bria

Le cose migliori arrivano per caso. Per caso, ormai dieci anni fa, iniziai ad insegnare diritto ed economia politica in una scuola superiore di Milano. Sempre per caso, qualche anno fa, mi fu proposto di scrivere. Ho visto "La Voce" quando era ancora un embrione; ora è il giovane figlio di cui mi prendo cura ogni giorno parlando di sport e dirigendone la relativa redazione. Seguo il mondo del calcio, confidando di riuscire a non far mai trasparire la mia pur blanda fede calcistica.
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